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Il valzer delle nomine e i pensionati nello staff

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Il valzer delle nomine e i pensionati nello staff

Emiliano chiamato a rinnovare i vertici di Aqp e InnovaPuglia

Lunedì 18 Gennaio 2021, 12:59

Lo staff della presidenza, il nuovo cda di Acquedotto Pugliese. Ma anche i vertici di InnovaPuglia, la cassaforte degli appalti, e il Nirs (gli ispettori della sanità). Nei prossimi giorni Michele Emiliano sarà nuovamente alle prese con una tornata di nomine che si preannuncia tutt’altro che semplice.

InnovaPuglia, orfana del presidente Giuseppe Tiani (l’uomo che sussurrava ai pendolini anti-covid) ma anche della vice Annagrazia Maraschio (diventata assessore all’Ambiente) è ormai senza guida da quasi tre mesi. Per guidare la cassaforte degli appalti Emiliano vorrebbe un ex magistrato, ma finora ha incassato soltanto una sfilza di “no, grazie”: compenso basso e troppi grattacapi. Stesso discorso per il Nirs, il nucleo degli ispettori dove è scaduto l’incarico dell’ex giudice Mario Fiorella: il bando è stato pubblicato ma al momento non c’è nessun candidato alla presidenza, soprattutto perché si tratta di una nomina gratuita.
Gli appetiti – quelli della politica – sono concentrati sull’Acquedotto Pugliese.

Il cda guidato da Simeone Di Cagno Abbrescia è scaduto in estate ed è in proroga. Il presidente, l’ex sindaco di Bari, è in pensione e potrebbe essere rinnovato solo con un incarico gratuito. C’è da nominare anche un quinto consigliere (per prendere il posto di Nicola De Sanctis, l’ex ad mandato via lo scorso anno) che Emiliano sembrava intenzionato a concedere all’Anci, l’associazione dei Comuni: bisogna infatti ragionare sulla concessione del servizio che scade tra due anni. Sul tavolo resta l’ipotesi che il nuovo ad possa essere Claudio Stefanazzi, attuale capo di gabinetto della Regione, se si risolverà – anche qui – il nodo dei compensi (45mila euro quello destinato al capo-azienda, elevabile solo con la contestuale nomina a direttore generale). Ma nella maggioranza in molti pensano a un posto in Aqp come una sorta di risarcimento per il mancato ingresso in giunta: diverse liste della coalizione hanno infatti chiesto a Emiliano la guida dell’Acquedotto, e chiedono che Di Cagno Abbrescia passi la mano. Le valutazioni sono in corso: già da novembre la Regione è in condizione di convocare l’assemblea dei soci per il rinnovo del cda, ma non procede proprio perché le idee non sono chiare.

La partita, del resto, è collegata con quella per lo staff del presidente. Da oggi Domenico De Santis, ex consigliere di Emiliano, entra in carica come vice-capo di gabinetto: l’ex uomo-macchina del Pd barese attende il risultato del suo ricorso al Tar contro i risultati elettorali, ma l’incarico di staff non è un ripiego temporaneo. Se infatti Stefanazzi dovesse lasciare, è possibile che a succedergli sia proprio De Santis, considerato un fedelissimo.

Ma anche nello staff del presidente c’è un problema di pensionamenti. Riguarda Giovanni Procacci, consigliere per i rapporti con la maggioranza, che ha già ottenuto la nomina ma non può firmare il contratto fino a quando non ci sarà un chiarimento. La legge impedisce di attribuire incarichi retribuiti ai pensionati, ma una circolare della Funzione pubblica spiega che a quelli negli staff degli organi politici non si applica il limite annuale: Procacci potrà rimanere cinque anni. La Regione sta comunque chiedendo un parere, ma l’interessato garantisce che la questione del compenso è secondaria. «Qualora gli organi superiori di controllo dovessero confermare che l’incarico non è retribuibile – conferma Procacci -, lo svolgerò gratuitamente con la passione e l'impegno che ho sempre profuso».

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