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Dario Stefano: «Bene il dialogo con i grillini, ma distinguendo i ruoli dal Pd»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Dario Stefano: «Bene il dialogo con i grillini, ma distinguendo i ruoli dal Pd»

Parla il senatore Dem

Martedì 27 Ottobre 2020, 13:09

Senatore Dario Stefàno, la giunta Emiliano è fase di composizione. Dopo il primo mandato che l’ha vista spesso critico, ora cosa si aspetta?
«Ho contributo in prima persona e con lealtà alla possibilità che si potesse realizzare il primo mandato di Michele Emiliano in Regione, prima con la partecipazione alle primarie 2014 e poi con il passaggio elettorale. Certo, non ho condiviso alcune scelte, per le quali peraltro non avevo avuto alcun coinvolgimento decisionale. Questa mia critica è sempre stata pubblica e quindi inchiodata al principio della lealtà. I risultati, purtroppo, mi hanno dato ragione. Ora mi aspetto un cambio di passo che parta dal riconoscere gli errori commessi, come accaduto in compagna elettorale».

Ha partecipato all’incontro con i 5S in Fiera?
«Gli impegni che investono il mio nuovo incarico in Senato mi hanno impedito di partecipare. Esprimo pro una perplessità sull’idea di coinvolgere al contributo programmatico, con gli stessi tempi e modalità, chi ha sostenuto, e con impegno, la proposta nell’appuntamento elettorale e chi l’ha avversata con ogni mezzo. Anche solo per una forma di rispetto che si deve alla base elettorale. Si può e si deve aprire al contributo di tutti, ma va fatto nel rispetto di quelli che sono i ruoli».

Che apporto può dare il Pd nazionale al governo pugliese?
«La possibilità di contare su una filiera decisionale, almeno in parte, con la medesima sensibilità aiuta senza dubbio il compito di governare una Regione complessa come la Puglia. Da amministratore regionale ho vissuto sulla pelle le difficoltà di interlocuzione con “governi politicamente ostili” che allora hanno addirittura sdoganato procedure “commissariali” sul sistema sanitario regionale per motivi discutibili. In questo il centrosinistra è sempre stato diverso…».

Sull’ex Ilva? 
«La tematica, per complessità ma anche per rilevanza strategica sul sistema industriale nazionale ed europeo, è questione che investe l’agenda nazionale. Questo non significa che la Regione sia chiamata a ruoli secondari, anzi. C’è però la necessità di inaugurare finalmente una stagione di collaborazione vera e sinergica tra i due livelli istituzionali, condividendo gli stessi ineludibili obiettivi di una transizione green che non sia più timida, ma nemmeno declinata in modo ideologico e populista».

Con quali punti integrerebbe il programma di governo di Emiliano per i prossimi 5 anni?
«Spero di avere occasioni di discussione sul programma con Michele. Da parlamentare salentino oltreché da ex amministratore regionale, avverto il dovere di un contributo vero, stante l’epocale pandemia, sul ruolo della Puglia e del Sud in questa dimensione nuova alla quale l’Europa ed il Next Generation Eu ci chiamano».

Il ruolo del Pd nella nuova giunta?
«Il Pd è l’asse portante della coalizione ma è anche il soggetto politico chiamato a qualificare l’azione di governo dei prossimi 5 anni. Non è una questione rivendicativa: c’è la necessità di segnare un orizzonte chiaro che è innanzitutto politico e non “semplicemente” civico. La nostra comunità democratica credo abbia necessità che, in ogni provincia, le sia riconosciuto un riferimento politico nel governo regionale. E sono persuaso che anche Emiliano abbia questa stessa consapevolezza».

Il suo rapporto con Emiliano?
«Con Michele, per sua stessa ammissione pubblica fatta in molte circostanze, il legame è di estrema lealtà ma anche di reciproca stima. Non sempre abbiamo condiviso le stesse posizioni ma questa nostra dialettica non ha mai intaccato il rispetto reciproco e, ancor più credo, abbia aiutato entrambi a crescere, ognuno nel proprio percorso. Da questo punto di vista il mio impegno pubblico anche nell’ultimo faticoso passaggio elettorale, sul quale forse qualcuno dubitava, ma anche il suo saperlo riconoscere, prima e dopo, sono un buon viatico per riprendere a lavorare per la nostra Puglia, tutta. Magari con qualche attenzione e condivisione in più rispetto al passato, perché ammetto che, questo sì, aiuterebbe molto».

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