Sabato 06 Settembre 2025 | 22:45

Regionali, a Emiliano appena 27 seggi. Tradito dalle liste civetta

 
massimiliano scagliarini

Reporter:

massimiliano scagliarini

Pd, Emiliano sbatte la porta: i suoi fuori dalla segreteria

Michele Emiliano

Puglia, gli effetti della legge elettorale: 250mila voti regalati all’opposizione

Mercoledì 23 Settembre 2020, 10:20

10:31

Bari - La valanga di liste civetta gioca un brutto scherzo alla coalizione di Emiliano, che ottiene appena 27 seggi e non i 29 che le spetterebbero avendo superato il 40%. Anche questa volta, dunque, dalla complessità delle norme elettorali emerge una sorpresa che nessuno (nemmeno gli addetti ai lavori) si aspettava: al centrosinistra sembrerebbero infatti spettare solo due seggi di «premio» e non i quattro previsti come tetto massimo.

La motivazione tecnica (alla determinazione del premio di maggioranza concorrono solo le liste che hanno preso seggi) è illustrata nel box a destra. La conseguenza politica, però, è che pur avendo portato a Emiliano la bellezza di 759.732 voti, le 15 liste civetta lo hanno danneggiato sul piano dei seggi dal momento che alla ripartizione dei posti in Consiglio hanno partecipato solo i voti portati a casa da Pd, Con e Puglia popolare (che sono pari 499.368): gli altri 250mila voti sono stati nei fatti «regalati» all’opposizione, che ha ottenuto due seggi in più (23 in totale) di quanto ci si aspettava.

Il Pd porta dunque 16 seggi (quattro a Bari, tre a Foggia e a Lecce, due nella Bat, a Brindisi e a Taranto), sei vanno alla lista civica «Con», cinque ai Popolari di Massimo Cassano: in totale fanno 27 contro i 29 del 2015 (il ventottesimo consigliere di maggioranza è il governatore Emiliano). Al centrodestra vanno invece sei seggi a Fratelli d’Italia, quattro alla Lega, quattro a Forza Italia e tre a Puglia Domani (un altro spetta a Raffaele Fitto come miglior candidato presidente non eletto): il totale fa 18, cinque in più rispetto alla scorsa volta. I Cinque stelle ottengono infine cinque seggi contro gli otto che avevano nella scorsa legislatura.

Rispetto al 2015 ci sono novità anche a livello di distribuzione territoriale. Il Barese conserva 11 consiglieri, Lecce resta a 10 mentre Brindisi cresce da 4 a 5, Foggia passa da 8 a 10, la Bat scende da 7 a 5 e Taranto da 9 a 8. Taranto perde un consigliere perché il nono seggio che spettava alla provincia è quello assegnato a Raffaele Fitto: se il candidato governatore sconfitto dovesse dimettersi, subentrerebbe al suo posto Antonio Scalera, primo della lista Puglia Domani a Taranto. Le altre differenze territoriali dipendono invece dal meccanismo di calcolo, che rende sostanzialmente casuale la provincia in cui scatta il seggio.

Le piccole liste, all’atto pratico, hanno finito dunque per togliere seggi alla coalizione vincitrice: avrebbero potuto recuperare eletti soltanto mettendosi insieme.

Tra alcuni giorni la Corte d’appello di Bari procederà alla proclamazione del presidente. Poi toccherà ai consiglieri, per i quali ci vuole più tempo: le prefetture devono inviare a Bari i verbali di ciascuna provincia, che devono essere verificati per poi procedere all’elaborazione definitiva che porta all’individuazione degli eletti. Un’operazione complessa che potrebbe portare sorprese e aprire la strada a ricorsi.

Nel 2015, lo ricordiamo, fu la Corte d’appello di Bari a modificare i calcoli (che cinque anni fa furono fatti dalla stessa Regione e non dal ministero): al momento della proclamazione spuntò fuori l’ottavo seggio al Movimento Cinque Stelle (ai danni di Forza Italia), e uno di quelli della lista vendoliana Noi a Sinistra traslocò da Foggia a Taranto. Questo proprio perché la Regione nell’effettuare il calcolo non aveva eliminato i voti delle liste che non partecipano alla suddivisione dei seggi (la stessa questione di cui parliamo oggi).

Ma non finì lì, perché il Tar spostò poi un seggio grillino da Bari a Taranto (quello della Laricchia, entrata come presidente sconfitto ma già eletta in quanto prima di lista a Bari) e ripristinò a Taranto il seggio dei vendoliani. Furono presentati altri 8 ricorsi, tutti respinti: alcuni però sostenevano tesi da ricovero in clinica psichiatrica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)