BARI - Tornano in libertà i tre imprenditori di Bitonto Giuseppe, Cosimo e Gaetano Mancazzo, imputati con l’ex procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo nel processo dinanzi al Tribunale di Potenza, sulle presunte pressioni nei confronti di Silvia Curione, ex pm di Trani dov'era prima in servizio Capristo, perché avviasse un ingiusto procedimento per usura nei confronti di una persona «infondatamente» denunciata dagli imprenditori.
Nei confronti dei tre imprenditori, arrestati il 19 maggio con Capristo e con l’ispettore di polizia Michele Scivittaro, il gip di Potenza Antonello Amodeo ha ritenuto cessate le esigenze cautelari, accogliendo l’istanza di revoca presentata dai difensori, gli avvocati Maurizio Altomare (che difende tutti e 3 imprenditori), Pino Giulitto e Giovanni Capaldi.
I tre imprenditori tornano in libertà, dopo tre mesi agli arresti domiciliari, all’indomani del giudizio immediato chiesto e ottenuto per tentata concussione dalla Procura di Potenza, cristallizzando l’impianto probatorio (il processo inizierà il 12 ottobre).
Ieri era stata disposta la revoca dell’arresto dell’ex procuratore Capristo e due giorni fa quella dell’ispettore Scivittaro, che ha chiesto il patteggiamento a 1 anno e 10 mesi di reclusione.