Puglia, ancora nuovi contagi Covid da rientro o, comunque, collegati a persone sono rientrate in regione dopo essere stati all'estero. Nelle ultime 24 ore, secondo i dati riferiti dal Dipartimento Promozione della Salute, sono stati effettuati 1081 test per l'infezione da Covid-19 e sono stati registrati 15 (quindici) positivi: 8 in provincia di Bari, 4 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Foggia, 2 riguardanti residenti fuori regione.
Fortunatamente, non sono stati registrati decessi. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 267.374 test. 3981 sono i pazienti guariti. 323 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.858 così suddivisi:
1586 nella Provincia di Bari;
390 nella Provincia di Bat;
681 nella Provincia di Brindisi;
1.267 nella Provincia di Foggia;
610 nella Provincia di Lecce;
290 nella Provincia di Taranto;
34 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
«Gli 8 casi rilevati oggi nel territorio della ASL Bari – spiega il DG Antonio Sanguedolce – riguardano 3 cittadini collegati a un rientro dalla Grecia, 1 caso di contatto domiciliare, 1 caso sintomatico, 1 caso di rientro dalla Grecia, 2 casi in provincia. Tutti gli approfondimenti necessari sono in corso per la successiva sorveglianza epidemiologica».
«I casi registrati oggi nella provincia di Lecce - spiega il Dg della ASL di Lecce, Rodolfo Rollo - sono relativi a migranti domiciliati nelle aree di isolamento di un centro di accoglienza. Proseguono tutte le consuete e opportune indagini epidemiologiche».
«In provincia di Foggia oggi è stata registrata una nuova positività al Covid 19. Si tratta - spiega il Dg della ASL di Foggia, Vito Piazzolla - di un cittadino straniero presente sul territorio provinciale, attualmente ricoverato presso il Policlinico di Foggia in buone condizioni. Prosegue, intanto, l'attività di sorveglianza attiva, svolta senza sosta».
LOPALCO: «FERMARE ORA I FOCOLAI DI UNA SECONDA ONDATA» - Fermare ora i focolai di una seconda ondata dell’epidemia da coronavirus in Italia. Lo dice l'epidemiologo dell’Università di Piusa Pier Luigi Lopalco, capo della task force anti-Covid in Puglia.
«Guai ad abbassare la guardia affidandosi solo alle proprie percezioni personali sulla malattia - aggiunge - Se le catene di contagio cominceranno a circolare liberamente, a quel punto arriveremo a una crescita esponenziale».
«Uno dei problemi nella lotta la Covid è l’analfabetismo funzionale, che crea incoscienza sulle malattie infettive in un Paese dove l’educazione scientifica è sottoterra. Ddobbiamo cercare di capire quali siano i limiti oltre i quali non far arrivare il virus», afferma.
«Guai ad abbassare la guardia affidandosi solo alle proprie percezioni personali sulla malattià, aggiunge a proposito dell’aumento dei casi e della situazione nelle località di vacanza in Italia e all’estero. A proposito della riapertura della scuola, Lopalco la ritiene una priorità, anche se «c'è da aspettarsi qualche focolaio che va gestito per evitare che si trasformi in un dilagare incontrollato».
È un dato preoccupante quello italiano? «Va valutato attentamente - risponde Lopalco - i 500 casi di oggi non vanno paragonati con i 500 di febbraio, perché sono completamente diversi. Quelli attuali sono i primi focolai di innesco di una seconda ondata, quindi vanno considerati alla stregua dei casi osservati a dicembre dello scorso anno, che nessuno aveva osservato prima».
Quindi, una situazione meno grave rispetto alla prima ondata. «Quello che ora dobbiamo valutare è la nostra capacità di bloccare i focolai. Se sì, anche se avremo una crescita con mille o 2mila casi al giorno a livello nazionale, poi si fermerà lì. Se invece le catene di contagio cominceranno a circolare liberamente, a quel punto arriveremo a una crescita esponenziale».