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Coronavirus, nuova stretta di Conte: «Fino al 3 aprile chiuse tutte le attività produttive non essenziali in Italia»

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

Coronavirus, nuova stretta di Conte: chiuse tutte le attività produttive non necessarie

Consentite solo le attività produttive ritenute strategiche: rimarranno aperti supermercati e farmacie. Chiudono le fabbriche

Sabato 21 Marzo 2020, 23:18

22 Marzo 2020, 00:06

Il premier Giuseppe Conte annuncia un'ulteriore stretta per quanto riguarda l'emergenza Coronavirus in Italia. Chiuse tutte le attività non necessarie al fabbisogno nazionale: la restrizione è valida per tutta la nostra nazione fino al prossimo 3 aprile. 

Il presidente del Consiglio durante il suo video messaggio su Facebook, non ha spiegato nel dettaglio quali saranno le attività chiuse, ma ha specificato che non chiuderanno i supermercati e i negozi di alimentari (chiedendo di non correre ad accaparrarsi generi alimentari: «Invito tutti a mantenere la massima calma»), né le farmacie.

Saranno garantiti, ha detto il premier, i «servizi pubblici essenziali»: ok quindi a «servizi postali, assicurativi, finanziari, ai trasporti e relativi al mondo dell'informazione».

Per tutte le altre attività è consentito solamente lo smart working, quindi il lavoro da remoto. Una precisazione è stata fatta riguardo ai supermercati: non sono previste altre restrizioni sugli orari e i prodotti alimentari continueranno ad essere disponibili quindi non ha alcun senso la corsa agli acquisti.

Nella lista delle attività considerate essenziali ci sono - tra l'altro -  agricoltura, pesca, industria alimentare e delle bevande. I servizi di informazione e della comunicazione. Aperte quindi edicole e tabaccai. 

IL DISCORSO - Conte ha deciso di parlare al Paese, e di inasprire le regole per la cittadinanza. «Siamo di fronte alla più grave crisi che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova», ha detto il premier, prima di annunciare la decisione di «chiudere, in tutta Italia ogni attività produttiva non necessaria».

Quelle messe in atto, ha detto Conte, sono «misure severe, ne sono consapevole: ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi». Conte ha ricordato che quelle varate sono misure «che richiederanno tempo per far vedere i loro effetti» e ha spiegato che, con queste decisioni, viene rallentato il «motore produttivo del Paese: ma non fermato. Lo Stato c’è, il governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa».

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