Domenica 07 Settembre 2025 | 12:44

Puglia, parla capo politiche contrasto Covid Lopalco: «O misure contenimento, o sistema sanitario in tilt»

 
Massimiliano Scagliarini

Reporter:

Massimiliano Scagliarini

Puglia, parla capo politiche contrasto Covid Lopalco: «O misure contenimento, o sistema sanitario in tilt»

Pier Luigi Lopalco è stato nominato da Emiliano responsabile coordinamento regionale emergenze epidemiologiche

Lunedì 09 Marzo 2020, 15:20

Forse il paragone più calzante è quello calcistico: è come se il Bari prendesse Cristiano Ronaldo o Ibrahimovic. Da oggi il capo delle politiche di contrasto al Coronavirus della Regione Puglia sarà Pier Luigi Lopalco, uno dei più importanti epidemiologi italiani, lo scienziato che in questi giorni sta spiegando all’Italia che con l’epidemia non si scherza e che le misure di contenimento imposte dal governo sono il minimo sindacale. Lopalco, 56 anni, di Lecce, professore di Igiene all’Università di Pisa, si è laureato a Bari dove ha anche insegnato per alcuni anni.

È considerato uno dei più grandi esperti europei di politiche vaccinali. Michele Emiliano ha firmato giovedì il decreto che istituisce per lui un dipartimento speciale finanziato dall’Aress: «È per me un grande onore - dice al telefono, in una pausa di una diretta su Rai1 - che sia stata riconosciuta la necessità di avere una voce autorevole. E credo che questa sia la maniera migliore di servire il Paese».

Professor Lopalco, lei è un ricercatore e viene dall’accademia, ha contatti scientifici ai massimi livelli. Perché ha accettato un incarico in una Regione, sia pure incidentalmente la sua?
«Credo che sia importante dare una mano lì dove serve. A me piace fare ricerca pura, indubbiamente, ma questo è il momento impegnarsi in prima persona».

Che giudizio dà del sistema sanitario pugliese, che peraltro lei conosce per aver cominciato qui la carriera?
«In effetti conosco bene il territorio e il mio vantaggio è proprio un ottimo rapporto con le persone, che - me lo lasci dire - sono di qualità superiore alla media. I nostri dirigenti di dipartimento, i colleghi di igiene pubblica e tutta la classe medica è davvero di livello molto alto. Potrò, mi auguro, dare un contributo nelle materie di mia competenza».

Professore, dobbiamo essere preoccupati del Coronavirus?
«Chi non è preoccupato è incosciente. Chi ha un minimo di razionalità e legge la situazione in maniera obiettiva deve per forza essere preoccupato, viceversa tutti noi non staremmo a lavorare 24 ore al giorno».

Passerà? E quando?
«Ogni epidemia passa. Il problema è che dobiamo impegnarci per rallentare i contagi e il coronavirus passerà senza troppi danni».

Lei considera necessarie le misure di contenimento.
«Sono misure importanti ma sono misure iniziali. È chiaro che bisogna trovare un punto di caduta tra le necessità di tutela e quelle di far continuare a far girare il Paese. È stato fatto ciò che andava fatto con urgenza, ma secondo me bisognerà fare di più».

Ovvero?
«Non bisogna aspettare che sia il sistema sanitario a dirci cosa dobbiamo fare. Ora spetta ai cittadini impegnarsi. Per poche settimane bisogna stare chiusi in casa e uscire solo per lo stretto necessario. Si fa la spesa, si va al lavoro e la sera si sta felicemente in famiglia. È ovvio che non possiamo obbligare nessuno, ma le persone devono capire che questa non è una battaglia dei medici o del ministro della Salute ma di tutti i cittadini. Il virus salta da una persona all’altra: se facciamo in modo che non ci sia nessuno in giro è meglio».

A questo proposito. Qualcuno osserva che la conseguenza di aver chiuso le scuole è che i ragazzi si sono riversati nei locali pubblici. Così non serve a molto.
«Bisogna spiegare ai nostri ragazzi che il fatto di non averli mandati a scuola non significa che debbano andare in giro. Dovrebbero essere le famiglie a spiegarlo».

Che cosa accadrà se le misure di contenimento non dovessero funzionare?
«Il nostro sistema sanitario andrà in tilt. Non ci sono mezze misure».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)