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«La borghesia si mobiliti per salvare la Gazzetta», l'iniziativa di Ugo Patroni Griffi

 
Leonardo Petrocelli

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Leonardo Petrocelli

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Una vera 'chiamata alle armi': «Non c'è una cordata locale, ma basterebbero 280 professionisti in campo con 50mila euro»

Mercoledì 19 Febbraio 2020, 09:28

La definisce una «chiamata alle armi» per i borghesi di Puglia. Ugo Patroni Griffi - accademico e presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico meridionale - ha lanciato via social un appello, in primis rivolto al ceto imprenditoriale regionale, per sostenere La Gazzetta del Mezzogiorno con particolare riferimento ai 14 milioni necessari per avviare la procedura di concordato preventivo.

Professore, come è nata questa proposta?
«È nata da una considerazione. O, meglio, dall’amarezza di constatare che non ci sia una cordata di imprenditori locali che possa garantire il buon esito della procedura concordataria».

Allora ha provato a smuovere le acque.
«Sì, la prima idea è quella di mobilitare 14 imprenditori disposti a impegnare un milione di euro a testa. Ma in questa fase, mi rendo conto, può risultare difficile bloccare tale somma per una operazione collaterale. E quindi ecco l’alternativa: attivare 280 borghesi con 50mila euro per uno. Non è un’enormità e io sono il primo a mettermi in gioco».

Cosa intende per «borghesi»? Il termine è fuori dal lessico comune già da un po’.
«Da anni porto avanti una battaglia per la tutela dello spirito borghese, per rivendicare quell’etica del lavoro e del merito, di chi non eredita ma crea. Il mio borghese è quello di Sombart e dello spirito da controriforma».

D’accordo, ma esiste ancora questa borghesia? La si evoca ciclicamente a ogni crisi pugliese.
«Penso di sì. Esiste una borghesia paziente, silenziosa che magari non si muove come corpo unico ma che su alcuni progetti è pronta a coagularsi. E questo è uno di quelli, sa perché?».

Prego.
«Personalmente sono un appassionato di infrastrutture fisiche, dai ponti alle dighe. Me ne occupo ogni giorno. Ma le infrastrutture culturali sono altrettanto importanti: scuole, università, giornali di lunga tradizione. Tutti plessi vitali per un territorio».

E allora, professore, dalle parole ai fatti: le hanno risposto?
«La proposta ha avuto una certa eco. Con Alberto Longo, siamo in due, tra i “borghesi”, ad aver dato piena disponibilità. Ma mi stanno contattando molte persone, alcune delle quali sconosciute. Mi ha chiamato un avvocato di Brindisi, semplicemente per dirmi: io ci sto, dobbiamo salvare un patrimonio comune. Vediamo come va a finire, ma già una risposta ampia potrebbe essere una base da cui ripartire».

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