BARI - «Non dividiamoci. Mi ostino a pensare che quella di Renzi, Calenda e Della Vedova non sia una decisione definitiva ma un 'avviso ai navigantì. Al quale, se così fosse, come tutti ci auguriamo, non si potrà rimanere insensibili ma bisognerà rispondere con la dovuta attenzione e responsabilità». È l’appello di Elena Gentile, ex eurodeputata del Pd e candidata (sconfitta) alle primarie pugliesi del centrosinistra, alla ministra Teresa Bellanova di Italia Viva, al suo leader nazionale Matteo Renzi e ai leader di Azione, Carlo Calenda e + Europa, Benedetto Della Vedova, i quali all’indomani delle primarie hanno annunciato che alle elezioni regionali di primavera in Puglia presenteranno un candidato diverso dal governatore uscente, Michele Emiliano.
Agli «errori» di Emiliano «non si rimedia - dice Gentile - dividendo la coalizione di centrosinistra con un candidato presidente aggiuntivo rispetto a quello eletto dalle primarie». Gentile auspica che il centrosinistra vinca «non con una clonazione a livello regionale dell’attuale alleanza di governo con i 5 stelle, bensì con l’inclusione nella coalizione di tutti i soggetti politici che si oppongono a una deriva sovranista e antieuropea della nostra Regione. Quindi anche di Italia Viva, Azione, + Europa». «L'idea che Salvini - aggiunge - possa salire le scale del Palazzo della Regione indossando una felpa con la scritta 'Puglia, nuova colonia padanà dovrebbe far riflettere non solo Michele Emiliano ma tutti noi». «La vocazione al suicidio - conclude Gentile - proprio no».