L'emergenza

Rifiuti, caos in Puglia: Piano a rischio, rebus organico. E Borraccino: no all'impianto di Pulsano

Redazione on line

Nel mirino finisca ancora una volta l'Ager, l'Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti in Puglia

Dal Piano dei rifiuti che rischia di saltare, al rebus dell'organico del Brindisino che viagga verso la Campania per finire al no all'impianto di compostaggio di Pulsano su cui mette la bandierina proprio un assessore dell'esecutvo regionale, quello che ha approvato la localizzazione dei nuovi impianti. Un bel caos, quello sui rifiuti, che rischia di far salire la temperatura del termometro politico elettorale alla vigilia delle Regionali.

Partiamo dalla notizia di queste ore. Con una nota l'assessore Mino Borraccino, che nella serata di venerdì ha partecipato a una riunione al Comune di Pulsano, ha ribadito la sua contrarietà 1alla realizzazione dell’impianto e le nostre preoccupazioni dal punto di vista dell’impatto che l’impianto avrebbe sul piano ambientale e sui livelli di inquinamento, ma soprattutto sulla salute e sul futuro della comunità pulsanese e non solo».

Ha chiesto l'intervento di un esperto in materia per far valutare il progetto dal punto di vista dell'impatto sanitario con siò segnando «l’inizio di una riflessione, sia pure tardiva, su un tema serio colpevolmente sottovalutato sinora». E ha posto la condizione: la sospensione del procedimento amministrativo da inoltrare all'Ager e all'assessore.

Poi c'è il nuovo Piano dei rifiuti. A giugno 2018, quando ne presentò le linee guida, il presidente Michele Emiliano parlo di tempi rapidi. Un anno dopo, il nuovo Piano di gestione dei rifiuti solidi urbani è ancora in alto mare: la bozza emersa dalla fase di consultazione pubblica è infatti ancora al centro di valutazioni tecniche. E adesso l’approvazione rischia di saltare.
In primavera l’obiettivo era di portare il Piano in commissione Ambiente entro luglio, così da completarne l’esame prima dell’estate per poi andare al voto alla ripresa. Ora si parla di (fine settembre), e dunque i tempi non ci sono più: appena due mesi (ottobre e novembre) prima della sessione di bilancio per esaminare una lunga serie di leggi, tutte importantissime, già in attesa. È infatti molto, molto difficile che alla svolta del 2020, anno di elezioni, la politica avrà la forza di mettere mano a un argomento così delicato come l’assetto dei rifiuti.

Qualche settimana fa anche Confindustria, con il presidente regionale De Bartolomeo, ha scritto a Emiliano per sollecitare l’adozione del «Prgru», sottolineando «il ruolo fondamentale che i privati, in particolare del mondo confindustriale, hanno svolto e continuano a svolgere nella gestione del ciclo dei rifiuti».

A ciò si aggiunge la guerra sull'organico che vede i sindaci del Salento respingere i camion che arrivano per effetto della ennesima ordinanza dettata dall'emergenza e un botta e risposta tra il consigliere regionale tarantino Francesca Franzoso (Fi) e il direttore generale dell’Ager, Gianfranco Grandaliano sulla destinazione fantasma dell'organico del Brindisino verso un impianto di Giugliano che in realtà sarebbe chiuso.

Secondo Franzoso «ormai il capo di Ager è arrivato a rimestare nel torbido pur di negare l’emergenza rifiuti, e coprire praticamente tutto quello che fa Emiliano. Sconcerta l’inaffidabilità delle dichiarazioni del manager pubblico, la cui credibilità a questo punto è pari a zero. Ma soprattutto ora prende corpo il sospetto che la montagna di rifiuti brindisini stoccati a Massafra resti, alla fine, confinata nella Cisa, come sin da subito abbiamo ipotizzato, dal momento che non esiste una destinazione finale idonea per lo smaltimento».

Grandaliano ha risposto a stretto giro, rendendo pubblico il formulario di consegna dei rifiuti. L’Ager ha fatto un accordo con la Castaldo di Giugliano, che riceve l’organico pugliese e porta in Puglia i sovvalli (i residui del trattamento). «Il conferimento dei rifiuti organici nell’impianto di Giugliano si sta svolgendo regolarmente. La frazione organica transita dalla stazione di trasferenza Cisa e riparte verso l’impianto di compostaggio: neanche un grammo di organico è trattato o smaltito a Massafra.

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