«Tre minuti. Tanto sono durati in prima battuta i lavori del consiglio Regionale a causa della caduta del numero legale per colpa delle assenze in maggioranza e dei banchi della Giunta vuoti. Lavori ripresi con una forzatura del Regolamento, che prevede una pausa di un’ora in caso di caduta del numero legale e solo grazie al senso di responsabilità di noi consiglieri di opposizione che non abbiamo lasciato l’aula, dal momento che il primo punto all’ordine del giorno, la nuova disciplina generale in materia di attività estrattive si trascina in aula da oltre due mesi a causa delle liti interne al centrosinistra». Lo affermano in una nota il consiglieri regionale del M5s.
«Un disegno di legge votato poi in fretta e furia per paura di 'nuove cadute'. Non si può andare avanti in questo modo. Ci sono 42 leggi che attendono da mesi di essere discusse, mentre Emiliano continua a essere latitante. Invitiamo ancora una volta tutti i consiglieri regionali a passare dalle parole ai fatti e far cadere questo governo regionale allo sbando. La mozione di sfiducia a Emiliano è pronta, basta solo firmarla».
«Per chi cercasse ancora indizi, oggi ha avuto la prova provata: Emiliano ha dato l’ennesima testimonianza della sua totale incapacità di guida della Regione e, quindi, ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza al ruolo. Dopo solo 5 minuti dall’inizio del Consiglio regionale è venuto meno il numero legale. Di nuovo e ancora una volta con lui assente, impegnato altrove. La Puglia è una nave senza un capitano che possa traghettarla lontano dalla tempesta». Lo affermano in una nota i capigruppo dei partiti di centrodestra alla Regione, Andrea Caroppo, Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Nino Marmo e Ignazio Zullo.
«Non si tratta solo di una sua perdurante e atavica distanza di Emiliano dai problemi dei pugliesi e dal Consiglio regionale - affermano - ma emerge in pieno la sua incapacità di motivare la sua maggioranza, di creare un clima collaborativo e favorevole alla produttività della politica, che ha come missione la soluzione dei problemi, non la ricerca del proprio consenso. La sua incapacità di governo crea disinteresse e i malumori interni alla maggioranza e impedisce al Consiglio regionale di produrre quei provvedimenti tanto attesi dai cittadini. Noi consiglieri di opposizione, per senso di responsabilità, continuiamo a garantire i numeri in Aula». «Il presidente, invece - concludono - si occupa solo di allargare il suo consenso elettorale, che sente frenare inesorabilmente sotto i piedi giorno dopo giorno».