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Mafia, preparavano 5 agguati contro clan rivali: 8 arresti tra Puglia e Milano. Tra loro anche il boss Gallone

 
Redazione online

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Mafia foggiana, parla il super investigatore della Dia: «Ecco i legami dei clan»

L’operazione sta interessando i territori di Trani, Milano e Trinitapoli, dove è recentemente tornata ad infiammarsi la sanguinosa faida tra i due schieramenti che si contendono il controllo delle attività illecite dell’area

Venerdì 07 Giugno 2019, 08:42

14:59

TRINITAPOLI - I carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Bari, stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di otto pregiudicati accusati di detenzione e porto di armi, aggravati dallo scopo di avvantaggiare la propria compagine mafiosa. L’operazione sta interessando i territori di Trani, Milano e Trinitapoli, dove è recentemente tornata ad infiammarsi la sanguinosa faida tra i due schieramenti che si contendono il controllo delle attività illecite dell’area. Le armi - secondo chi indaga - sarebbero servite per l’eliminazione fisica di alcuni appartenenti al clan contrapposto. Tra loro è stato catturato a Milano Giuseppe Gallone, ritenuto dagli inquirenti reggente dell’omonimo gruppo criminale di Trinitapoli, raggiunto da una misura cautelare all’alba, insieme ad altre sette persone in una operazione dei Carabinieri del comando provinciale di Foggia coordinati nelle indagini dai magistrati della Dda di Bari. Il pregiudicato, rilevano gli investigatori, si nascondeva nel capoluogo lombardo per sfuggire a eventuali rappresaglie del clan rivale. Secondo quanto trapelato al momento, i Carabinieri hanno evidenziato fortissimi legami tra il clan Gallone di Trinitapoli e la batteria malavitosa dei Moretti di Foggia. Stando sempre a indiscrezioni, i Carabinieri avrebbero anche accertato collegamenti e interessi della criminalità organizzata foggiana, la cosiddetta «Società», nelle vicende al centro della lotta tra i clan sul Gargano e più precisamente tra i montanari e i mattinatesi. Nella zona di Trinitapoli, dall’inizio dell’anno a oggi ci sono stati due omicidi: l’uccisione il 20 gennaio di Pietro De Rosa e l’omicidio di Cosimo Damiano Carbone avvenuto il 14 aprile.

GLI AGGUATI - Avevano tentato di compiere quattro agguati a Trani, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia e un altro ne stavano programmando a Milano. Gli arresti di oggi disposti dalla magistratura barese nei confronti di otto persone appartenenti al gruppo criminale Carbone-Gallone di Trinitapoli, sette dei quali al momento eseguiti, hanno «bloccato la scia di sangue» iniziata nel 2003, hanno spiegato gli inquirenti della Dda di Bari.
Negli ultimi 16 anni, la guerra tra le organizzazioni criminali dei Carbone-Gallone da un lato e dei Miccoli-De Rosa e Valerio-Visaggio dall’altro, per il controllo dei traffici illeciti in quel territorio, ha portato a dodici agguati e sette morti. Ultimo in ordine di tempo quello del boss Cosimo Damiano Carbone, il 14 aprile scorso, che ha lasciato il ruolo di vertice del gruppo al nipote Giuseppe Gallone, oggi finito in carcere. 

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