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Stupro in Cara Bari, in carcere sesto uomo gang nigeriana

 
Redazione online

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Tenta violenza su donnaun arresto al Cara di Bari

Altri cinque uomini furono arrestati nell’ottobre scorso

Mercoledì 24 Aprile 2019, 16:54

16:57

BARI - La Polizia di Bari, su disposizione della magistratura, ha arrestato con l’accusa di violenza sessuale di gruppo un 33enne nigeriano, residente fino ad alcuni mesi fa nel Cara di Bari-Palese. L’uomo avrebbe partecipato ad una «brutale aggressione sessuale», si legge negli atti, ai danni di una 24enne ospite del centro insieme con altri 5 connazionali, già arrestati nell’ottobre 2018 per gli stessi fatti. I sei, emerge inoltre dall’inchiesta, farebbero parte di un gruppo criminale riconducibile ad una setta cultista.

Nell’indagine nei confronti dei primi cinque, le pm Simona Filoni e Lidia Giorgio avevano chiesto di cristallizzare in un incidente probatorio le dichiarazioni della vittima. La ragazza ha raccontato di essere stata violentata da un connazionale, soprannominato 'Egbon', ritenuto il capo della gang, mentre il resto del gruppo faceva da guardia al modulo dove avveniva lo stupro, sotto la minaccia di morte di un coltello e ripetute percosse.

Oltre ai cinque già identificati e arrestati alcuni mesi fa, durante l’incidente probatorio la vittima ha individuato una sesta persona, il 33enne arrestato il giorno di Pasqua, descritta come componente del «branco» che girava sempre con un pugnale dietro la schiena. La 24enne, già vittima di tratta e di riduzione in schiavitù e destinataria di violenze durante la sua permanenza in Libia, dopo essere sfuggita ai suoi aguzzini ed essere arrivata nel Cara di Bari, all’inizio del 2017, sarebbe stata minacciata, picchiata e violentata per mesi. 

Il gruppo, ha raccontato la vittima che ora si trova in una struttura protetta, incuteva terrore sull'intera comunità del Cara, dove coesisterebbero diverse fazioni di etnia nigeriana, distinte dal colore dell’abbigliamento indossato, rosso o blu. La gang farebbe parte di una organizzazione criminale denominata 'Cultish'. «I diversi gruppi criminali nigeriani, suddivisi in gang, - si legge negli atti - si contendono tra loro il controllo del territorio attraverso la commissione di gravi delitti anche contro la persona, consumati al fine di affermare il loro predominio sia all’interno che all’esterno del centro di accoglienza attraverso condotte criminali di inaudita gravità, incluse quelle aventi ad oggetto crimini sessuali».

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