«Il Consiglio regionale della Puglia continua a comportarsi come se non esistessimo, ignorando i problemi di discriminazione che ci affliggono": a sostenerlo una decina di attivisti che oggi a Bari nell’aula dell’Assemblea legislativa ha manifestato con alcuni cartelli chiedendo di sbloccare il disegno di legge della Regione Puglia contro l'omotransfobia. «Ora basta, calendarizzare subito», «Supporto alle vittime di omobitransfobia», «Basta discriminazioni sul posto di lavoro» e «Stop bullismo omobitransfobico nelle scuole" sono alcuni dei testi esposti dagli attivisti.
Le norme, pronte per il vaglio del Consiglio dopo l'approvazione in commissione, sono dirette a prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle condizioni intersessuali, al fine di consentire ad ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere, nonché di prevenire e superare le situazioni di discriminazione, garantendo il diritto all’autodeterminazione.
LE MOZIONI APPROVATE - Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità due mozioni in materia di sanità, riguardanti l’attivazione del certificato oncologico e la prenotazione di esami diagnostici e di prevenzione nei parenti di primo grado di pazienti affetti da neoplasie.
La prima mozione è diretta ridurre al minimo la fase di accertamento dello stato invalidante degli ammalati oncologici ed a consentire l’erogazione dei presidi e degli ausili riabilitativi direttamente dai distretti di appartenenza, sulla base della richiesta dell’oncologo specialista. A tal fine il Consiglio ha impegnato la Giunta ad attivare in sede di Conferenza Stato-Regioni le opportune iniziative.
La seconda mozione impegna invece il presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, a valutare l’attivazione di agende di prenotazione automatica di esami nei parenti di primo grado di pazienti affetti da neoplasie, rispetto alle quali - è stato sottolineato in aula - è rilevante il rischio connesso alla familiarità
La proposta di legge di iniziativa popolare sull'invecchiamento attivo, promossa in Puglia dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, è stata approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale. I sindacati avevano raccolto 30.944 firme, ben oltre le 12mila richieste dallo Statuto della Regione, per sottoporre all’Assemblea legislativa pugliese la proposta che, nel riconosce il valore degli anziani, è diretta a consentire loro un invecchiamento attivo e in buona salute, oltre che a sostenere le famiglie e facilitare l’accesso ai servizi con politiche sociali, sanitarie, abitative ed ambientali. Un sostengo diretto a favorire, tra l’altro, anche la permanenza degli anziani nel contesto familiare, allontanando il ricovero in strutture di cura o residenziali. Con l'approvazione della proposta di legge è stata istituita in Puglia la Giornata regionale per l’invecchiamento attivo. Si celebrerà il 22 aprile di ogni anno, giorno della nascita del Premio Nobel Rita Levi Montalcini.
Soddisfazione è stata espressa in aula dal presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, primo firmatario della proposta di legge: «Un impegno assolto e una buona legge di cui la Puglia può considerarsi orgogliosa - ha detto - come può esserlo dei suoi anziani ai quali ci si rivolge in questa regione con uno sguardo amico».
La proposta di legge di iniziativa popolare è stata presentata a giugno del 2018 dalle federazioni regionali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, insieme a Cgil, Cisl e Uil di Puglia, Auser, Anteas, Ada e dai rappresentanti del Forum del terzo settore e del Csv.