Servirà un passaggio parlamentare per le nuove regole in materia di eradicazione, che con ogni probabilità farà ricorso ai poteri di emergenza e che «potrebbe» contenere anche una procedura contro chi ostacola il taglio degli alberi.
Ieri in commissione Agricoltura si è parlato anche del caso del senatore grillino Lello Ciampolillo, che ha dichiarato «residenza parlamentare» un ulivo malato di Xylella a Cisternino. Il ministro Centinaio non ha voluto farne un problema politico, e quindi se la è cavata con una battuta («Manderemo i senatori a eradicarla»), ma ha chiarito il suo pensiero nei confronti delle posizioni anti-scienza: «No alle idee strane, a chi va a benedire ulivi: un conto sono i santoni un’altra è la scienza».
Ciampolillo si oppone ai tagli, ritenendo che la responsabilità dei disseccamenti sia dell’uso indiscriminato di pesticidi (una tesi smentita dalla scienza), ipotizza complotti («Quell’albero è sano, la Regione vuole tagliarlo proprio perché dimostra che gli ulivi possono guarire») ed è supportato da alcuni comitati negazionisti salentini.
È stata proprio la Regione Puglia a far osservare al ministero che se i proprietari dei suoli non collaborano, le eradicazioni possono diventare complesse. Ed è proprio per questo che Centinaio vuole blindare il suo provvedimento: «È ovvio che qualsiasi magistrato può bloccare domani qualunque decreto. Sappiamo benissimo come funziona il nostro Paese. Vogliamo condividere il decreto anche con l’organo giudiziario dello Stato, per cercare di non andare incontro a sorprese. Andrò a parlare con chi di dovere, per poter condividere la bontà del provvedimento che stiamo portando avanti».