Il processo per il saccheggio di Ferrovie Sud-Est procederà a tappe forzate, nonostante la crisi della giustizia barese che ha imposto il congelamento di molti fascicoli. Il dibattimento, cominciato ieri nell’aula bunker di Bitonto, è stato aggiornato a mercoledì 17 quando il collegio del Tribunale di Bari deciderà sull’ammissione delle parti civili. L’accusa, rappresentata ieri in aula dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dai sostituti Luciana Silvestris e Bruna Manganelli, non ha dubbi: l’ex numero uno Luigi Fiorillo, l’avvocato romano Angelo Schiano e gli altri 13 imputati sono colpevoli di bancarotta fraudolenta per aver svuotato in un decennio le casse della società a colpi di appalti gonfiati e consulenze inutili.
Fiorillo e Schiano affronteranno il processo dagli arresti domiciliari, dove sono ristretti dal 1° febbraio. La Cassazione ha infatti respinto il ricorso dell’avvocato romano, mentre due settimane fa sono tornati liberi Rita Giannuzzi e Gianluigi Cezza (avvocato Beppe Modesti), madre e figlio, accusati di aver percepito compensi milionari per l’archivio storico e per alcune consulenze. L’indagine era partita a marzo 2016 sulla base della relazione del commissario straordinario di Fse, Andrea Viero, e si è arricchita via via di numerosi esposti su temi specifici. Le indagini, che hanno incrociato il lavoro del Gruppo tutela spesa pubblica della Finanza di Bari, diretto dal colonnello Giacomo Ricchitelli, con numerose consulenze specialistiche, hanno ricostruito - come ha scritto il gip Alessandra Susca - «una lunga serie di atti e decisioni che hanno progressivamente depauperato il patrimonio della società e compromesso gravemente il suo equilibrio economico-finanziario».
Ieri la Regione (con l’avvocato Gaetano Sassanelli) ha reiterato la richiesta di costituzione di parte civile che era stata esclusa in sede di udienza preliminare dal gup Francesco Pellecchia secondo cui le condotte contestate dalla Procura non sarebbero «astrattamente suscettibili di aver arrecato danni all’ente», in quanto la Regione non avrebbe «mai provveduto a rimborsare le relative spese» connesse con gli incarichi affidati senza procedure di evidenza pubblica (ad esempio quelli di progettazione all’ingegnere salentino Prato) o con gli appalti che sarebbero stati gonfiati. La Regione però è di avviso opposto: se è vero che molti quadri economici relativi agli investimenti sono ancora aperti, è anche vero che sono stati erogati tutti i relativi anticipi a valere su risorse statali o europee, e soprattutto che ogni anno vengono garantiti 115 milioni come corrispettivo per il servizio prestato da Ferrovie Sud-Est. Soldi che, secondo le indagini, sarebbero stati malgestiti.

L'ex numero 1 Luigi Fiorillo, ai domiciliari dal 1° febbraio
Udienze rapide nonostante la paralisi del Tribunale di Bari. Fiorillo resta ai domiciliari
Giovedì 04 Ottobre 2018, 13:47
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