I magistrati della Procura di Bari resteranno, per il momento, nel palazzo inagibile di via Nazariantz, in attesa di conoscere i tempi del trasloco nell’ex sede Telecom, individuata dal Ministero come l’edificio che potrebbe accogliere gli uffici giudiziari baresi. Tempi sui quali non c'è al momento nessuna indicazione, perché dovranno concludersi gli accertamenti amministrativi e tecnici che, se andranno a buon fine, porteranno ad un contratto di locazione e comunque l’immobile è occupato sino a novembre e solo dopo potranno iniziare i lavori di adeguamento. È in sintesi quanto emerso dalla Conferenza permanente che si è riunita in Corte di Appello e alla quale hanno partecipato i vertici degli uffici giudiziari, i dirigenti amministrativi, magistrati, avvocati e funzionari del Ministero della Giustizia.
In sostanza si è deciso di congelare il trasloco in corso, rimandando ogni provvedimento sullo spostamento degli uffici della Procura alla prossima riunione, già fissata per l’8 ottobre, quando si prevede di aver informazioni più precise sui tempi. Nel frattempo i cancellieri dei pm, già trasferiti in via Brigata Regina, potrebbero tornare nuovamente in via Nazariantz. "Oggi la Conferenza permanente non ha preso alcuna decisione sul trasloco, ha spiegato il presidente della Corte d’Appello, Franco Cassano - attendendo di comprendere entro quali termini sarà possibile trasferire in tutto o in parte gli uffici della Procura negli uffici di destinazione finale. Se fosse possibile, per esempio, un utilizzo i tempi rapidi, il trasloco in atto potrebbe in parte perdere di significato». Un rinvio reso possibile soltanto grazie alla proroga concessa dal Comune per lo sgombero, che consentirà di restare in via Nazariantz ancora fino a dicembre, e che nei giorni scorsi è costata al sindaco Decaro l'appellativo di «irresponsabile» da parte del ministro Bonafede, il quale invece avrebbe preferito che il palazzo fosse sgomberato entro il 31 agosto, senza tuttavia che fosse disponibile un’altro immobile per i magistrati della Procura.
«Fino ad oggi - ha detto Cassano - ci si è mossi perseguendo un unico scopo attraverso percorsi diversi, qualche volta con delle incomprensioni tra istituzioni che invece sono fondamentali per la buona riuscita del conseguimento di un obiettivo che è comune a tutti. Oggi per la prima volta, ci si è parlati con grande franchezza, individuando percorsi comuni e si è toccato con mano uno spirito nuovo di volontà di collaborazione istituzionale tra Ministero, Comune e magistrati tutti»

(Foto Luca Turi)
Ancora non si conoscono i tempi del trasloco nell'ex sede Telecom
Mercoledì 05 Settembre 2018, 16:44