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Gara Ilva, bufera su Di Maio «L'annullamento è una follia. Verifichiamo» Sul parere frena Cantone (Anac)

 
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Il vicepremier Luigi Di Maio a Matera

Il vicepremier Luigi Di Maio a Matera

Dal Pd a Forza Italia attacchi al ministro: miglaia di posti di lavoro a rischia. L'Anac, tirata in ballo, prende le distanze. Il caos dopo la lettera di Emiliano

Sabato 21 Luglio 2018, 13:29

22 Luglio 2018, 18:39

Un vero e proprio ciclone politico si abbatte sul ministro dello Svilippo economico, e vicepremier, Luigi Di Maio dopo la ventilata ipotesi di un annullamento della gara alla luce di un parere dell'Anac, l'Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Lo stesso Cantone, in una intervista al Corriere della Sera ci ha tenuto a precisare la posizione dell'Autorità chiarendo che ha espresso solo alcune osservazioni fermo restando ogni scelta da parte del Governo, quindi sottraendo eventuali «alibi». Ad innescare tutto questo era stato il Governatore Michele Emiliano con una lettera inviata a Di Maio nella quale denunciava alcune presunte illegittimità: dopo tale atto, il ministro dello Sviluppo economico, oltre ad aver pubblicato la lettera, ha girato il tutto all'Anac che dopo sei giorni ha fatto conoscere le sue osservazioni senza entrare nel merito delle decisioni assunte.

MARTINA (PD): BASTA A PROPAGANDA - Perr il segretario del Pd, Maurizio Martina, intervenuto a Gallipoli in occasione del festival dei giovani del Pd «Bisogna dare una parola di certezza ai lavoratori, ai cittadini e alla città di Taranto. Il governo la smetta con la propaganda, spot, dichiarazioni che non si traducono in fatti. Ora devono prendere delle decisioni con serietà, devono dire chiaramente cosa vogliano fare per salvaguardare l’occupazione, la salute, il territorio. La smettano - ha aggiunto Martina - di giocare alla propaganda e all’annuncio perché non hanno più tempo, perché adesso sono passati dall’opposizione al governo, e quando si è al governo si hanno mille responsabilità in più».

CARFAGNA (FI): GRAVI CONSEGUENZE PER I LAVORATORI - Per Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputato di Forza Italia«Annullare la gara sull'Ilva sarebbe una scelta nelle facoltà del ministro, ma dalle conseguenze drammatiche per i lavoratori e per l’economia del Meridione e dell’Italia intera. Strumentalizzare le osservazioni di Raffaele Cantone sulle modalità di espletamento della gara, che per lo stesso presidente dell’Anac non va annullata, ha un solo scopo per il "superministro» Luigi Di Maio: trovare un appiglio per non decidere e per rimandare una scelta politica che il M5S non è in grado di assumere, dopo aver passato anni e la recente campagna elettorale a promettere la chiusura o una fantomatica trasformazione dell’acciaieria in parco giochi. Pur di non spaccare il Movimento e smentire Beppe Grillo, il ministro gioca sulla pelle di 14mila lavoratori e sulle tasche dei contribuenti italiani, che si troverebbero a pagare le penali e le perdite attuali della società».

CARRARA: MIGLIAIA SENZA LAVORO - L’Ilva perde 30 milioni di euro al mese, annullando la gara si dovrebbero pagare anche penali salate e migliaia di famiglie resterebbero senza lavoro. L'annullamento della gara sarebbe pertanto un atto irresponsabile, una follia sulla pelle di migliaia di lavoratori. Un ministro incompetente sta rischiando di far sparire una delle maggiori realtà produttive del Sud, che dà lavoro, con l’indotto, a circa 20mila persone. Ecco dove ci sta portando il pauperismo dei grillini: più povertà e più disoccupazione». Lo afferma Maurizio Carrara, responsabile Industria di Forza Italia alla Camera.

CALENDA: DI MAIO NON ANNULLERA' GARA, FA CINEMA - Sull'Ilva «Di Maio non farà assolutamente niente, non annullerà la gara, farà solamente cinema». Così l’ex Ministro Carlo Calenda intervenendo a TgCom24 ipotizzando le prossime mosse del suo successore Luigi Di Maio dopo il parere dell’Anac. A parere di Calenda Di Maio, non chiuderà quindi l’Ilva e anzi «farà un accordo con Mittal che avrà anche dei miglioramenti dal punto di vista dell’offerta ambientale nel senso che accelereranno un pochino gli interventi ambientali, un minimo - ha aggiunto - perché (Mittal ndr) ha già fatto più di di quello che si può realisticamente fare» Sul fronte occupazionale, Calenda ha ricordato che lui era riuscito a raggiungere un accordo con Mittal che prevedeva «zero esuberi» con assunzioni in capo a una newco creata da Invitalia, oltre a incentivi da 100.000 euro per esodi volontari e 6 anni di cassa integrazione. «Se Di Maio riesce a fare più di questo, non riesco a capire sinceramente come, io sarò il primo a fargli i complimenti» ha concluso.

LA REPLICA DI DI MAIO - «Il governo precedente ha avuto cinque anni per affrontare il tema dell’Ilva e l’ha lasciato in queste condizioni, con un bando pieno di criticità e con una scadenza in tempi brevi. Qui dobbiamo decidere il futuro di 14 mila persone con una condizione ambientale, a Taranto, che non è mutata, ma è peggiorata in tutti questi anni». L’ha detto a Catania il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. «Tutto quello che voleva fare il governo precedente - ha aggiunto Di Maio - poteva farlo, inclusi i confronti con i cittadini, mai avvenuti. Ora, prima di affidare quella azienda a un privato, devo garantire che tutto sia in regola. Già in questa ore - ha continuato il vice premier - stiamo scrivendo all’Avvocatura dello Stato e stiamo avviando una procedura interna per le verifiche. L’obiettivo non è andare contro un’azienda né contro il governo precedente, ma è far in modo che tra tre anni non ci si ritrovi con gli operai sotto il Ministero».

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