Venerdì 26 Dicembre 2025 | 13:16

Foggia, accoltellò un minorenne dopo una lite: 21enne risarcisce i danni e va incontro alla riduzione di pena

Foggia, accoltellò un minorenne dopo una lite: 21enne risarcisce i danni e va incontro alla riduzione di pena

 
Foggia, Di Gianvittorio: «Fu solo legittima difesa, non volevo colpirlo»

I fatti nel 2023: lo studente di Candela era stato condannato in primo grado a 4 anni per tentato omicidio

Venerdì 26 Dicembre 2025, 11:23

L’imputato risarcisce i danni alla vittima dell’accoltellamento, il che comporterà una riduzione della pena quando tra un mese la corte d’appello di Bari dopo requisitoria pg e arringa difensiva emetterà la sentenza. In attesa di giudizio Ivan Di Gianvittorio, ventunenne, studente di Candela, condannato in primo grado a 4 anni per il tentato omicidio di un minorenne foggiano ferito con tre coltellate la sera del 14 settembre 2023 alle spalle del Comune del capoluogo dauno durante una discussione tra l’imputato e tre coetanei per storie di ragazze. Il risarcimento danni proposto dal difensore, l’avv. Angelo Marano, è stato accolto dai familiari della vittima costituiti parte civile con l’avv. Nicolas Di Noia. Considerata la confessione resa dall’imputato, nessun dubbio sulla colpevolezza. Per accusa e giudice di primo grado fu un tentato omicidio; l’avv. Marano punta alla derubricazione del reato in lesioni, e quindi a una sensibile riduzione di pena, sostenendo che la parte offesa non corse mai pericolo di vita.

Il 19 febbraio 2024 il gup del Tribunale dauno inflisse a Di Gianivittorio 4 anni a fronte di una richiesta di condanna della Procura di 14 anni. Il giudice escluse, come chiese la difesa, la sussistenza delle aggravanti di premeditazione e futili motivi contestate dal pm; e riconobbe all’imputato il doppio sconto sia per la scelta del rito abbreviato sia per il vizio parziale di mente. Una consulenza psichiatrica accertò la fragilità mentale del giovane e quindi una ridotta capacità di intendere e volere al momento dei fatti.

Di Gianvittorio è a piede libero con obbligo di dimora a Candela. Fu arrestato dalla Polizia in flagranza pochi minuti dopo l’accoltellamento, mentre postava sui social un video: “Non volevo arrivare a questo, ma tu credi davvero che ero stupido: legittima difesa. Potevano parlare con calza senza alzare le mani”. Poi nel corso del processo di primo grado chiese scusa alla vittima e ai familiari, dicendo d’aver accoltellato il diciassettenne perché preso a pugni e perché si sentiva minacciato dai tre giovani con cui aveva fissato l’appuntamento. Per Di Gianvittorio la condanna per tentato omicidio si aggiunge a quella a 1 anno, con conversione della pena nell’eseguire lavori di pubblica utilità come previsto dalla riforma Cartabia in vigore da fine 2023, inflitta il 25 ottobre 2024 per stalking a una studentessa foggiana minorenne all’epoca dei fatti di cui l’imputato si invaghì senza essere corrisposto. Le due inchieste si intrecciano.

Secondo la tesi accusatoria, Di Gianvittorio dopo il “no” della minore a fidanzarsi, la perseguitò per mesi (anche dopo l’arresto in flagranza per tentato omicidio), “spinto da futili motivi di ossessione morboso e disprezzo morale”. Telefonate continue; accuse immotivate alla ragazza di scorrettezze e tradimenti; pubblicazione sui social di video e storie ispirate alla vita della vittima; minacce di farle pagare d’averlo conosciuto; diffamazione nella cerchia degli amici di lei, definendola “una poco di buono” che lo aveva tradito. La situazione degenerò tra il 12 e 14 settembre 2023. La mattina del 12 Di Gianvittorio cercò inutilmente di contattare a scuola la vittima; poi avvicinò un’amica di lei sparlando della minorenne per mettere (inutilmente) zizzania tra le due ragazze.

La sera del 14 settembre 2023 poi Di Gianvittorio incontrò i due fratelli e un amico dell’amica della studentessa perseguitata che gli chiesero di porre fine alle molestie; la discussione degenerò e l’imputato sferrò tre fendenti all’addome del diciassettenne che venne inizialmente ricoverato in prognosi riservata. Fu l’amico dell’accoltellato a intervenire e bloccare a terra l’aggressore. Poco dopo l’arresto di Di Gianvittorio e il sequestro di due coltelli, tra cui l’arma del delitto con lama di 9 centimetri.

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