Inizierà il 7 ottobre davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Foggia il processo a 11 imputati per un presunto giro di spaccio di cocaina e hashish nella zona dell’alto Tavoliere. Furono coinvolti nel blitz della Polizia dello scorso 6 giugno quando vennero eseguite altrettante ordinanze cautelari. Il pm, che contesta ad alcuni imputati l’aggravante dell’ingente quantitativo visti i carichi di droga smistati e alcuni anche sequestrati nel corso delle indagini, ha chiesto e ottenuto dal gip Marialuisa Bencivenga che firmò i provvedimenti di cattura il processo immediato che salta l’udienza preliminare.
In attesa di giudizio Elidon Buxheli, 48 anni, albanese residente a Lesina, detto “Leo, nano malefico” detenuto in carcere; Antonio Rocco Augelli, alias “Tonino bar Jolli”, 61 anni, di Lesina, ai domiciliari; i compaesani Angelo Di Nauta, 41 anni, detto “Attila”, ai domiciliari; Emanuele Francesco Di Guglielo, 35 anni, detto “Zuill”, ai domiciliari; Raffaele Antonio Bramante, 47 anni, ai domiciliari; Alessandro Colella, 39 anni; Leonardo Cursio, 61 anni, alias “il colonnello” di San Marco in Lamis e residente a Campomarino, in carcere; la compagna Rosita Sacco, 51 anni, sammarchese, ai domiciliari; Costantino Folla, 53 anni, di San Nicandro, detto “u porc’, ai domiciliari; il compaesano Matteo Salvatore Gualano, 35 anni, ai domiciliari; e Vito Giannetta, 52 anni, di Cerignola, detenuto in carcere.
Il collegio difensivo (gli avv. Ettore Censano, Luigi Marinelli, Angelo Pio Gaggiano, Davide De Cato, Roberto Russo) ha 15 giorni dalla notifica del decreto di immediato per valutare se chiedere il giudizio abbreviato; molti imputati potrebbero optare per questa opzione: in tal caso gli atti verrebbero trasmessi al gup per fissare l’udienza, in caso di condanne pene ridotte di un terzo.
L’indagine di Procura e agenti del commissariato di San Severo è una costola di un altro blitz antidroga del 16 aprile 2024 con 12 arresti sul Gargano, in cui fu già coinvolta la coppia garganica Cursio-Sacco. Furono approfonditi i rapporti tra i due sospettati e l’albanese Buxheli, che è il principale imputato del processo fissato a ottobre. Nella ricostruzione accusatoria basata su intercettazioni, video, appostamenti, tracciamenti degli spostamenti in auto tramite gps, lo straniero trapiantato a Lesina è ritenuto l’intermediario tra i fornitori albanesi della sostanza stupefacente e le piazze di spaccio della zona dell’alto Tavoliere e di San Benedetto del Tronto nelle Marche.
Così il gip descrisse il presunto trafficante. “Dalle indagini è emerso che Buxheli, indicato da alcuni coindagati come ‘nano malefico’ per la sua statura e la totale diffidenza, era il riferimento di una ampia cerchia di spacciatori di cocaina e hashish interessati all’acquisto di rilevanti quantitativi. Buxheli si poneva come anello intermedio tra gli importatori albanesi e le piazze di spaccio locali”. L’accusa ipotizza che Rosita Sacco su incarico del compagno Cursio e di Buxheli, abbia portato da Lesina a San Benedetto 20 chili di hashish il 5 luglio 2023; che Buxheli e Augelli il 22 gennaio successivo siano partiti da Lesina per raggiungere la zona di Altamura e scambiare un carico di cocaina con altra droga ceduta da un albanese rimasto ignoto; ancora Buxheli il 4 marzo 2024 avrebbe ceduto cocaina al cerignolano Giannetta; quello stesso giorno Di Nauta, Di Guglielmo e Bramante avrebbero trasportato 13 chili di hashish ancora da Lesina a San Benedetto del Tronto su incarico ancora di Buxheli; in occasione di questa trasferta Di Nauta e Di Guglielmo avrebbero agito da staffetta viaggiando armati di pistola (rispondono anche di questo reato), mentre il carico sarebbe stato trasportato dalla macchina su cui c’era Bramante.