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A Lucera un chiosco davanti al castello: il gabbiotto della discordia è pronto ad essere posizionato

 
Antonio Gambatesa

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Antonio Gambatesa

A Lucera un chiosco davanti al castello: il gabbiotto della discordia è pronto ad essere posizionato

I lavori andranno avanti, il Comune non vuole perdere i 252 mila euro del Gal

Domenica 06 Aprile 2025, 13:26

LUCERA - Coloro che in città con la sospensione dei lavori si era illuso per un posizionamento da rivedere, rimarrà deluso. Il “gabbiotto della discordia” è pronto per essere posizionato a pochi metri dall’attuale ingresso della Fortezza svevo-angioina. Come da progetto definitivo approvato il 18 novembre del 2019 dall’amministrazione del sindaco Antonio Tutolo e reso esecutivo nel 2023, da quella attuale.

Alla faccia dell’ingombro del cono visuale tra le due torri del castello che provocherà quel manufatto. Oltre un anno di sospensione dei lavori, frutto delle iniziali polemiche elevatesi in città e poi man mano diradatesi, ad eccezione dell’unica voce, solitaria, ma altisonante, dell’associazione “Lucera Non Tace” culminata il 4 gennaio 2024 in una protesta in piazza Duomo, non ha giovato a trovare la soluzione giusta. E quel compromesso tanto ricercato con la Soprintendenza ai beni culturali di Foggia. Persino l’uscita di ripiego di procedere con un esproprio minimo, da eseguire nella piazza Angelo Cuomo, di proprietà privata, non ha visto l’agognato decollo. Nonostante gli incontri - anche sul campo - intavolati tra la soprintendente Anita Guarnieri e la sua squadra con il sindaco Pitta, i suoi assessori e lo stesso progettista e direttore dei lavori, Stefano Serpenti. Insomma, a questo punto si resta nel guado. E così, nessuna marcia indietro del primo cittadino e dell’assessora alle opere pubbliche, Daniela Pagliara. Si va avanti, per salvare il finanziamento del GAL Meridaunia che alla fine esborserà 252 mila euro elargibili grazie ai fondi PSR 2014-2020.

“Il finanziamento scadrà il 30 aprile prossimo, inderogabilmente ci ha comunicato il GAL. E noi non lo perdiamo, non ce lo possiamo permettere - dice a “La Gazzetta” l’assessora Pagliara - Anche il possibile esproprio che era nell’animo, tanto che avevamo pronto il piano particellare, ha ottenuto l’ok. Nulla ha comunicato a tal proposito la Soprintendenza. Dunque, si procede come originariamente avava adeciso pure l’amministrazione del sindaco Tutolo, salvo a spostare il manufatto, che è removibile, a nostre spese qualora arrivasse la soluzione da parte della dott.ssa Guarnieri.” Segno che evidentemente i rapporti tra palazzo di Città e via Valentini Alavarez (sede della Soprintendenza di Foggia) sono a zero. O almeno non sono proprio idilliaci. Adesso che faranno quelle associazioni che alla fine del 2023 si sono spese contro l’installazione del manufatto, addirittura coinvolgendo nella polemica l’ex sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, per poi spegnersi irrimediabilmente ? Rinfocolerà la polemica o tutto sarà improntato alla “vogliamoci bene” in nome della Lucera “Capitale regionale della Cultura” 2025 ? Intanto, palazzo di Città procede a grandi passi. Nominato il collaudatore statico della struttura (l’ing. Michele Mastrolilli) e saldate alcune fatture all’impresa costruttrice. Entro il 30 aprile prossimo tutto deve essere realizzato e rendicontato. Altrimenti scattano pure le sanzioni in danno del comune di Lucera.

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