Sabato 06 Settembre 2025 | 23:19

Foggia, il racconto della sorella della ragazza morta al Riuniti: «Ce l’hanno ammazzata, in ospedale abbiamo fatto Gomorra»

 
Redazione online

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Foggia, il racconto della sorella della ragazza morta al Riuniti: «Ce l’hanno ammazzata, in ospedale abbiamo fatto Gomorra»

Lo sfogo della donna in un post su Facebook: «Perché non hanno messo un elisoccorso? Sono certa sono stati loro a sbagliare. Una famiglia dovrà scontare un ergastolo a vita per colpa vostra…»

Sabato 07 Settembre 2024, 13:51

08 Settembre 2024, 08:04

FOGGIA - Arriva con un post su Facebook la risposta di Tatiana Pugliese, la sorella della 23enne deceduta all'ospedale Riuniti di Foggia durante un'operazione, la sera del 4 settembre. Alla notizia del decesso, come testimonia anche un video, parenti e amici della giovane hanno aggredito il personale sanitario della Chirurgia toracica: «La mia famiglia ha fatto la guerra peggio di Gomorra - scrive Pugliese -, perché mia sorella é stata uccisa da loro, dovevano trasferirla con urgenza visto che era così grave, visto che già ci dissero che non erano competenti su questi interventi».

Saputo della morte, continua, «mi rimaneva solo cercare mia sorella, dal finestrino della porta della sala operatoria c'è lei coperta da un lenzuolo verde, sola, coperta di sangue. La sala era completamente pulita e vuota, nessuno strumento si intravedeva, nessun dottore in giro. Quattro gocce di sangue sul pavimento lontano dal tavolo operatorio».

Nel post, la sorella ricostruisce la vicenda partendo dall'incidente, avvenuto il 18 giugno. Dopo il ricovero d'urgenza a Cerignola, la 23enne ha iniziato un percorso di riabilitazione ed è uscita dal reparto di Rianimazione, ma a metà agosto si è reso necessario un altro piccolo intervento alla trachea, programmato per il 13 settembre a Roma «perché nell'ospedale di Foggia non sono competenti nel settore». L'operazione chirurgica era dovuta a causa di un un restringimento della trachea, diffusa in molti pazienti che subiscono la tracheotomia. Poi però le cose sono cambiate e la ragazza è stata operata d'urgenza a Foggia. 

Nel pomeriggio dell'operazione, scrive, «un dottore inizia a parlarmi con strafottenza mi diceva tanti termini mi spiega che la situazione é grave io vado nel panico chiedo di far entrare qualcuno, lui mi diceva di no». La ragazza ha poi cominciato a perdere sangue: «"Ora dobbiamo tornare dentro la ragazza perde sangue”. Questo è assurdo la ragazza perde sangue e loro vengono a parlare con noi...»

Poi, la tragica notizia. «Sono le 22:30 di mia sorella niente notizie. All'improvviso arrivano 10 pattuglie di Polizia. Ci chiediamo perché sia arrivata, non capiamo o forse avevamo capito tutto ma non volevamo crederci… Chiediamo ai poliziotti perché siete qui? La polizia suona in reparto ma nessuno apre. Dopo 10 minuti si apre quella porta maledetta, riesco ad entrare e chiedo di mia sorella ma nessuno mi risponde. Inizio ad urlare, riesco a passare, mi trovo il dottore davanti e chiedo con sangue freddo: è morta? Lui mi fa un cenno, non ho capito più nulla ho urlato messo mani addosso a chiunque».

«Questo non è un film - conclude - qui parliamo di una ragazza di 23 anni, é una famiglia che dovrà scontare un ergastolo a vita per colpa vostra…»

 

 

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