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Foggia, braccianti sfruttati nei campi: scattano quattro arresti

 
Redazione online

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Foggia, braccianti sfruttati nei campi: scattano quattro arresti

Blitz anti caporalato della Guardia di finanza. Gli indagati sono accusati di intermediazione e sfruttamento del lavoro

Venerdì 22 Settembre 2023, 08:27

12:37

FOGGIA -  I finanzieri del Gruppo di Foggia hanno arrestato 4 persone indagate di intermediazione e sfruttamento del lavoro, il cosiddetto caporalato, nei confronti di centinaia di braccianti agricoli extracomunitari illecitamente impiegati nell’agro foggiano.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia e svolte in collaborazione con lo Scico di Roma e il Gico del Nucleo Pef Bari, sono iniziato dopo la denuncia di un cittadino extracomunitario che segnalava di aver lavorato, così come altri suoi connazionali, nella raccolta delle olive, senza essere stato messo in regola nè retribuito.

Le attività investigative hanno ricostruito lo sfruttamento di centinaia di braccianti di origine africana, perlopiù reclutati a Borgo Mezzanone ed impiegati in condizioni di lavoro degradanti.

Al centro delle indagini un “caporale” proveniente dalla Costa d’Avorio che, in contatto con alcune cooperative agricole locali, si occupava di reperire i braccianti e trasportarli, stipati in un furgone, dalle baracche della ex pista di Borgo Mezzanone ai campi.

I lavoratori, con turni di lavoro anche di oltre 10 ore, senza alcuno strumento di protezione individuale ed in ogni condizione climatica, percepivano, nella maggior parte dei casi, circa 15 euro al giorno, pagati a “a cottimo” poco più di un euro per ogni contenitore di ortaggi lavorati; dalla paga giornaliera veniva decurtata una somma anche di 5 euro per il trasporto.

Sulla base del quadro indiziario raccolto, anche mediante intercettazioni telefoniche e documenti (brogliacci, appunti, “pizzini”) rinvenuti nel corso delle perquisizioni effettuate mentre erano in corso i lavori nei campi, il gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto gli arresti domiciliari per il presunto “caporale” ed i gestori di due cooperative agricole, insieme al sequestro del mezzo utilizzato e dell’illecito profitto conseguito.

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