BARI -L’affidamento in-house della raccolta dei rifiuti all’Amiu Puglia di Bari potrebbe essere avvenuto in base a qualche tipo di «collusione» con il Comune di Foggia, che a novembre 2022 ha firmato con l’azienda pubblica (di cui è socio) un contratto novennale da 22 milioni l’anno. È per questo che la Procura di Foggia ha aperto un’indagine sfociata ieri nella notifica di due decreti di perquisizione nei confronti di una dirigente comunale, Concetta Zuccarino, responsabile del settore Ambiente, e del direttore generale dell’azienda appaltatrice, Antonello Antonicelli.
Il provvedimento eseguito dalla Finanza contesta infatti la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, ovvero la predisposizione di una procedura «sartoriale» su misura di chi è destinato ad aggiudicarsela. Un’ipotesi finora mai contestata per un affidamento in-house, cioè tra soggetti pubblici che sarebbero essi stessi danneggiati dalla condotta che si assume messa in atto. Ma il decreto firmato dalla pm Paola De Martino ipotizza appunto che la pubblica amministrazione (ovvero il Comune di Foggia, retto da una struttura commissariale) sia stato in qualche modo indotto ad affidarsi ad Amiu Puglia sulla base di presupposti errati, per un servizio che vale complessivamente circa 200 milioni di euro...
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