TORREMAGGIORE (Foggia) - Nel cortile del liceo Fiani-Leccisotti di Torremaggiore regna il silenzio. Gli studenti mestamente affiggono un manifesto all'ingresso della scuola. «Jess vive dentro di noi per sempre» scrivono i suoi amici della 3^ A salutando così la loro coraggiosa compagna, Gessica Malaj, che l'altra notte è stata uccisa dal padre nel tentativo di difendere la sua mamma.
Jessica non c'è più. Il banco è vuoto, e dalla scuola chiedono di non insistere nel voler entrare. È il tempo del dolore questo, i docenti parleranno coi ragazzi, cercheranno di far metabolizzare quanto accaduto. Cercheranno di dare una spiegazione - se mai possa esserci - a quanto si è consumato nella notte fra sabato e domenica, quando il padre della ragazza, Taulant Malaj, già agli arresti per duplice omicidio - si è accanito contro il presunto compagno della sua ex moglie, Massimo De Santis, di 51 anni, uccidendolo a coltellate, e poi sulla moglie e sulla figlia, che voleva solo cercare di placare la sua follia.
Sui social il dolore e lo sgomento si rincorrono da ieri. Nessuno riesce a immaginare che a mettere fine al domani della sedicenne sia stato proprio il padre, a colpi di fendenti, uccidendo i sogni della ragazza.
Oggi è il tempo del silenzio, le amiche sono «scombussolate da un lutto indicibile, e noi dobbiamo fare scudo attorno ai nostri ragazzi» spiega Maria Aida Episcopo, responsabile dell’ufficio scolastico di Foggia.
Carmine Collina, il dirigente scolastico, sottolinea: «Noi tutti ci siamo mobilitati fin da subito: i docenti di Gessica sono in contatto con gli studenti, sono loro vicini perché sono scioccati. E anche i professori sono scossi. Sono stati loro a raccogliere e accogliere le emozioni di chi ha condiviso con Gessica letture, insegnamenti e le piccole ansie da interrogazioni e compiti in classe. È un momento complicato».
La ragazzina, la ricorda il preside, «era molto composta, educata e mite. Era una studentessa che seguiva le lezioni con regolarità, che non ha mai avuto problemi di integrazione né di profitto. Faremo quadrato attorno ai suoi compagni di classe affinché possano affrontare questa inimmaginabile ferita dell’anima».
Oggi, alle 9.45, in tutte le classi si è rispettato un minuto di silenzio. Con gli studenti c'è una psicologa scolastica «per raccogliere la commozione e fare comunità e arginare quel senso di smarrimento che ci ha colpiti», dice Collina.
L'APPELLO AL PARLAMENTO
«Non ci sono parole di fronte a una tragedia come questa - dice Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione - rivolgo un appello accorato a tutte le forze politiche presenti in Parlamento: approviamo le norme antiviolenza già depositate e facciamo in modo che si insedi quanto prima la Commissione bicamerale d’inchiesta sul Femminicidio. Al Senato abbiamo approvato la sua istituzione lo scorso 1 febbraio, sono passati più di due mesi: mettiamo da parte spartizioni e rivendicazioni, non c'è tempo da perdere».