FOGGIA - «Case di Edilizia Sperimentale per anziani di via D’Addedda di Foggia: una eccellenza rimasta sulla carta» denuncia la Federazione Anziani e Pensionati delle Acli. «E’ innegabile - scrive l'associazione cristiana dei lavoratori - che Foggia abbia necessità, più che bisogno, di case a canone sociale per persone e famiglie in condizione economica disagiata e per questo fu avviata la costruzione di case destinate agli anziani con soluzioni abitative all’avanguardia sia dal punto di vista energetico, dotandole di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e un impianto geotermico per la climatizzazione, sia dal punto di vista sociale prevedendo al suo interno un ambulatorio medico, una palestrina per attività e rieducazione fisica oltre a locali per la socializzazione».
Con l’assegnazione degli appartamenti agli anziani (24 coppie e 8 singoli) fatta nel maggio 2019, scrive la Fap-Acli, «si pensava che tutti i problemi fossero risolti e che alcuni anziani potessero fruire di una struttura di eccellenza sotto tutti i punti di vista. Purtroppo le “inefficienze” amministrative hanno impedito che questo sogno diventasse realtà. Solo grazie all’intervento della Federazione Anziani e Pensionati delle Acli Provinciali di Foggia la tecnostruttura Comunale ha completato l’iter di accatastamento dell’immobile, iter concluso pochi mesi fa, indispensabile per permettere l’allaccio alla rete elettrica dell’impianto fotovoltaico da 40 Kw che insieme all’impianto geotermico dovrebbe assicurare a costo zero i servizi di climatizzazione e produzione di acqua calda all’edificio e agli appartamenti. Purtroppo a oggi questo non è ancora avvenuto per cui condomini e/o Amministrazione Comunale sono gravati dai costi dell’energia elettrica che l’impianto dovrebbe interamente soddisfare oltre che, probabilmente, permettere al Comune anche di avere utili dalla cessione dell’energia prodotta in eccesso. Mediamente il conto energetico evitabile ammonta a circa 100 euro al mese per ogni appartamento, soldi che vanno a gravare su bilanci familiari molto modesti come sono quelli delle pensioni sociali e/o minime erogate dall’Inps».
A questa situazione assurda, denunciano le Acli, «che in tre anni non ha avuto alcuna soluzione, si aggiunge la doppia beffa degli appartamenti vuoti perché gli anziani assegnatari sono deceduti e il cui “costo energetico” resta a carico di tutti gli inquilini assegnatari in quanto le forniture non sono individuali ma collettive e, quindi, anche se vuoti producono consumi energetici. Per porre fine a questa vicenda chiediamo ai Commissari Straordinari che siano risolti tutti i problemi relativi sia ai costi energetici e ai servizi di comunità ancora da attivare» chiede Giorgio Cislaghi, presidente del Circolo FAP-Acli Foggia.