FOGGIA - Si è suicidato questo pomeriggio nel carcere di Foggia Gerardo Tarantino, di 46 anni, il presunto assassino di Tiziana Gentile, di 48, bracciante agricola uccisa il 26 gennaio scorso all’interno del suo appartamento ad Orta Nova (Foggia). L’uomo - a quanto si apprende - si è impiccato nel bagno della sua cella. Era sottoposto a sorveglianza a vista, come aveva chiesto il suo difensore l’avvocato Michele Sodrio, quando pochi giorni dopo il suo arresto tentò una prima volta di togliersi la vita. Gennaro Tarantino venne fermato dai carabinieri nelle scale dell’appartamento della donna subito dopo aver commesso il delitto. Aveva ferite d’arma da taglio sulle mani e gli abiti insanguinati. Quando venne portato in caserma per il fermo compì - affermò il suo legale - gesti di autolesionismo. E’ il secondo suicidio in meno di una settimana che si verifica nelle carceri pugliesi: il primo qualche giorno fa nel carcere di Bari.
«Nelle prossime ore presenterò formale denuncia alla Procura affinché si tenti di fare piena luce sull'accaduto, anche perché nei giorni precedenti il mio cliente mi aveva parlato e scritto ripetutamente di minacce di morte ricevute da altri detenuti e addirittura anche da qualche poliziotto penitenziario». È quanto dichiarato dall’avvocato Michele Sodrio, difensore di Gerardo Tarantino, il 46enne che questo pomeriggio si è suicidato nel bagno della sua cella del carcere di Foggia. L’uomo era stato arrestato il 27 gennaio scorso dopo aver ucciso con numerose coltellate la sera prima Tiziana Gentile nel suo appartamento ad Orta Nova (Foggia).
«Purtroppo - continua Sodrio - Tarantino non era riuscito a indicarmi dei nomi, ma metterò tutto a disposizione degli inquirenti. L’ultima volta che l’ho sentito è stato ieri pomeriggio per la solita telefonata settimanale ed era in uno stato di fortissima agitazione, urlava la sua innocenza, piangeva e diceva di essere stato riportato in un reparto dove non voleva assolutamente stare, per di più collocato in una cella da solo»