In Puglia e Basilicata
La lite
Foto Maizzi
27 Ottobre 2020
Redazione online
FOGGIA - Un cittadino nigeriano di 25 anni, Evans Nwafor, con precedenti per lesioni, è stato fermato la scorsa notte dalla polizia con l’accusa di aver ucciso ieri sera con numerose coltellate il connazionale 34enne Emeka Nwafor, al culmine di una lite nel cosiddetto «Ghetto» di Borgo Mezzanone, la baraccopoli nelle campagne del Foggiano dove vivono circa 1.500 migranti.
A quanto si apprende, l’indagato avrebbe ammesso di essere stato lui ad uccidere il connazionale. L’uomo è accusato di omicidio aggravato dai futili motivi.
(Foto Maizzi)
Secondo le indagini della squadra mobile di Foggia e del commissariato di Manfredonia, i due migranti avrebbero cominciato a litigare in una baracca-ristorante dove lavorava la vittima, Emeka Nwafor, e dove il suo presunto assassino, Evans Nwafor, era andato per mangiare verso le 18.30.
Tra i due sarebbe nato un acceso diverbio legato al cibo servito nel ristorante. La lite sarebbe poi proseguita all’esterno della baracca, con qualche spintone. Poi Evans sarebbe rientrato nel ristorante per prendere un coltello da cucina con il quale ha ferito a morte il connazionale. Due le coltellate fatali: una al petto ed una alla gola. L’indagato è stato poi bloccato da altri migranti che risiedono nella baraccopoli. La vittima, incensurata, era regolare sul territorio nazionale.
SECONDA IPOTESI - C'è anche una seconda ricostruzione dell’accaduto, fornita da un referente dei migranti nel Ghetto, secondo il quale la vittima sarebbe stata uccisa perché intervenuta a sedare una rissa tra altri nigeriani.
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