MANFREDONIA - «Radiologia è ancora senza radiologo e il medico che viene da Cerignola ha prenotazioni fino a dicembre». E’ la risposta dell’operatore del Cup dell’ospedale di Manfredonia, data alla signora di mezza età che voleva prenotare la mammografia per sé. La stessa risposta data agli inizi di luglio scorso quando la donna si era recata al Cup per la stessa ragione. «Ma non è stato aperto il nuovo reparto di senologia?» obietta. «Ho letto che è venuto ad inaugurarlo il presidente Emiliano…». «Si», farfuglia l’impiegato «ma mancano i medici». Insomma per quella povera donna, ma è da ritenere per tante altre nelle stesse condizioni, l’alternativa è o aspettare l’anno prossimo, se Dio vuole, sperando che nel frattempo non subentrino complicazioni, o rivolgersi ai privati.
Una condizione assurda, al limite se non fuori, di quello che dovrebbe rappresentare ed essere un ospedale al servizio della gente. Non è certo solo questione di mammografia. Al di là delle mistificazioni elettoralistiche, questo è nudo e crudo il servizio nazionale sanitario a Manfredonia.
«Ma non solo a Manfredonia» tuona Giandiego Gatta, vicepresidente del consiglio regionale. «Della sanità pugliese targata Emiliano si possono vedere le rovine e quel che resta è solo frutto dell’impegno, della competenza e della professionalità dei nostri operatori sanitari. Emiliano non solo ha distrutto il servizio – insiste - ma si appunta medaglie che non gli appartengono. Se non siamo stati travolti dal Coronavirus – ricorda - è solo per un caso fortunato ancora ignoto al mondo scientifico, quello per cui il virus ha violentemente colpito prima le regioni settentrionali. Eppure, la Puglia resta la regione del Sud con il più alto tasso di mortalità specifica. Se il virus avesse colpito e investito da subito la Puglia, una regione così impreparata e reduce da un progressivo taglio al servizio sanitario, noi saremmo stati spazzati via come canne al vento. Emiliano la smetta – esorta Gatta - di fare mera propaganda perché qui si tratta di garantire la salute ai cittadini e non di vendere un set di pentole in televisione».
Gatta richiama ad esempio l’ospedale di Manfredonia. «Inizi a riconoscere – reclama - dignità al nosocomio di Manfredonia, ad elevarlo ad ospedale di primo livello, di dotarlo del personale necessario, ad istituire di nuovo un punto nascite, a dotarlo della terapia intensiva coronarica, a rendere davvero funzionante il reparto di ortopedia, ad attivare la semintensiva, a dare un senso alle postazioni operatorie del reparto di ginecologia, inaugurate e mai attivate, a dotarlo di una guardia attiva notturna rianimatoria che non sia garantita solo in reperibilità, perché tali prestazioni vadano erogate in tempo reale e non di chiamata notturna a domicilio. L'arresto cardiorespiratorio non dà preavviso e non si interroga sulla reperibilità. Che Emiliano faccia almeno questo».