ORTA NOVA - C’è anche un consigliere comunale di Orta Nova arrestato nell’ambito delll’operazione «Il grido dell’Ade» della Procura di Potenza, che ha portato a sette misure cautelari (tre in carcere, tre ai domiciliari e un divieto temporaneo dell’esercizio dell’attività imprenditoriale) eseguite dalla Squadra mobile, con 15 indagati. Si tratta dell’indagine scattata dopo lo scandalo della vendita di loculi nel cimitero di Rionero, liberati dai defunti che venivano poi sepolti in una fossa comune.
Gli investigatori non hanno ancora individuato con precisione l’area della fossa comune che, ha spiegato il Procuratore Francesco Curcio, «dovrebbe essere nei pressi del cimitero».
Nell’ambito dell’inchiesta è stato arrestato un consigliere comunale di Orta Nova, Damiano Colonna, che secondo gli investigatori sarebbe stato corrotto da Emilio Aiuola (titolare della cooperativa Economy Service, in carcere) per ottenere appalti e proroghe del servizi cimiteriali. Le aziende riferibili ad Aiuola, secondo i magistrati, avrebbero invece ottenuto l’appalto per il cimitero di Rionero nel 2002, e poi solo «proroghe palesemente illegali» frutto di atti degli uffici comunali fino all’estate del 2019: non risultano indagati tra i componenti delle amministrazioni comunali ma «si tratta di una vicenda - ha evidenziato Curcio - allarmante e di eccezionale gravità, scoperta grazie alla coraggiosa e circostanziata denuncia di un cittadino».
Per liberare i loculi del cimitero di Rionero in Vulture, da rivendere poi illecitamente attraverso un sistema basato sulla corruzione, alcune salme sono state gettate in «vere e proprie fosse comuni». Questa la sintesi dell’operazione “Il grido dell’Ade“ sull’affidamento di appalti nello stesso Comune lucano. Le indagini sono cominciate dopo la denuncia di un cittadino sulla compravendita dei loculi nel cimitero di Rionero. Gli investigatori hanno individuato «un sistema che di fatto orientava e monopolizzava l’aggiudicazione dei servizi e dei lavori pubblici del Comune di Rionero in Vulture», tra cui la gestione del cimitero, per un totale di circa due milioni di euro. Al centro dell’operazione vi è la famiglia Aiuola, che gestiva il cimitero di Rionero, e a cui facevano capo diverse società, una delle quali aveva in gestione il cimitero ortese dove sono stati accertati casi di corruzione.