San Severo, estrae coltello: «Dov'è l'assessore?»
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Autoriciclaggio
Redazione online
22 Luglio 2019
Ci sono altri due indagati nell’inchiesta sull'ex Foggia Calcio condotta dalla Procura e dalla Guardia di Finanza per le ipotesi di reato di riciclaggio, violazione in materia di reati tributari e false comunicazioni sociali. Ai nove indagati, compresi i due fratelli ex patron Franco e Fedele Sannella e l’ex presidente Lucio Adolfo Fares, si aggiungono anche i fratelli Curci: Massimo, ex vicepresidente della squadra rossonera fino alla primavera del 2017 e il fratello Nicola.
L’iscrizione nel registro degli indagati di questi ultimi due è un atto dovuto dopo le perquisizioni del 27 giugno, quando le Fiamme Gialle tornarono, per la terza volta, in un anno e mezzo, negli uffici della società di calcio. In quella circostanza i finanzieri sequestrarono due personal computer a casa dell’ex patron Franco Sannella e si dovranno estrapolare i dati contenuti nei due Pc. Per la Procura di Foggia si tratta di accertamenti tecnici non ripetibili, dei quali vanno avvisati gli indagati, perché possano nominare un proprio consulente. A quanto si appende Massimo e Nicola Curci sono accusati di violazioni delle leggi tributarie. Massimo Curci venne arrestato nel dicembre 2017 nell’ambito dell’operazione Security della Dda di Milano, con l’accusa di autoriciclaggio. Il 16 luglio 2018 la Guardia di Finanza trovò nella sua villa a Carapelle (Foggia) polizze assicurative, denaro contate, assegni e orologi Rolex per un valore di 4 milioni di euro. Nel febbraio scorso venne condannato in Tribunale a Milano a sei anni di reclusione.
COLLEGIO DI GARANZIA RESPINGE IL RICORSO - Il Collegio di Garanzia dello Sport, a Sezioni Unite, al termine della sessione di udienze di oggi, presieduta dal presidente Frattini, ha respinto il ricorso presentato il 14 giugno 2019, dal Palermo contro la società Frosinone Calcio e la Figc, e nei confronti della Lega Nazionale Professionisti Serie A e della Lega Nazionale Professionisti Serie B, per la riforma e/O l’annullamento della decisione della Corte Sportiva d’Appello Figc del 9 aprile 2019 (dispositivo) e del 15 maggio 2019 (motivazioni), con la quale, in sede di secondo rinvio, la Csa Figc ha rigettato le domande formulate dal Palermo e ha confermato la natura e la misura delle sanzioni, a carico della società Frosinone Calcio. Ha altresì disposto per il club rosanero il pagamento delle spese.
Nulla da fare anche per il Foggia, società in liquidazione e non iscritta al campionato di Serie C. Il Collegio di garanzia del Coni ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dal club pugliese che è stato altresì condannato a pagare le spese 'processualì.
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