Dolcenera contro i wannabe. Contro il mondo delle apparenze. Contro la forma senza la sostanza. È uscito nei giorni scorsi il video di Wannabe (Polydor/Universal Music) che contiene il featuring con il trapper Laioung. Il brano è su tutte le piattaforme digitali e il video su YouTube.
Dolcenera, come nasce l’idea del brano?
«Ho deciso di realizzare e pubblicare il video in questo momento, perché sentivo che il testo era rispettoso della realtà che stiamo vivendo: inneggia alla sana paura che ti porta a saper vivere e nasce dalla consapevolezza di vedere di fronte a noi un sistema sociale fragile. Il nostro sistema ha dimostrato la sua fragilità perché incentrato sulle apparenze e non su un vero senso di comunanza. Il brano è contro coloro che vogliono far vedere qualcosa solo per la spettacolarizzazione, per un senso di forma e non di sostanza. In questi giorni riflettiamo sull’Europa, sulle connessioni tra gli stati, su Italia e Europa, Europa e resto del mondo. Siamo di fronte a due strade: la strada della condivisione totale in cui mettiamo al primo posto il senso di umanità, oppure la strada della divisione perché come al solito il mondo è diviso in due. C’è chi come Orban prende pieni poteri in Ungheria, c’è chi nega degli aiuti e c’è chi invece aiuta senza chiedere niente in cambio. Giusto oggi ho letto un articolo che riguarda l’apparente no al coronabond di Germania e Olanda. In tedesco la parola debito è uguale a colpa. Per noi non è così. Non è che da un lato la Germania non abbia ragione a pretendere che i debiti abbiano un valore, ma in questo momento il debito non può essere una colpa, non abbiamo colpa per il coronavirus, abbiamo bisogno di solidarietà».
Come nasce la collaborazione con Laioung?
«È iniziata tanto tempo fa. Anche il brano è stato scritto in passato. Poi per diversi impegni non siamo mai riusciti a realizzare il video. Alla fine in due giorni, tra Milano a Roma, prima della chiusura totale, l’ultima persona abbracciata è stata lui. È una persona di cuore, conosciuta durante il periodo delle mie cover trap diventate virali sui social. È una persona molto particolare, misteriosa e dall’animo buono. Ed è soprattutto grande musicista, il che mi ha portato ad approcciarmi artisticamente a lui».
Lei è stata in Africa il mese scorso. Nuovi spunti musicali?
«No, vacanza. Avevo bisogno di staccare, era un periodo in cui cercavo risposte e non posso immaginare come avrei fatto ora, in auto-isolamento, senza quei giorni in Africa. Lì ho incontrato i volontari di “Un cielo per donare un sorriso” e li ho aiutati per una scuola in costruzione. In Africa però hai continuamente davanti agli occhi le ingiustizie sociali non è esattamente una vacanza, c’è sempre questo contrasto emotivo: ti fa sentire le cose in maniera differente. Mi ha molto arricchita interiormente».
Cosa accadrà dopo la fine dei contagi?
«La profezia dice che il virus tornerà tra 10 anni (ride, ndr). Ribadisco, ci sono due strade: quella dell’apparenza e quella dell’umanità, sia per le singole persone sia per gli stati».

Il video di «Wannabe»
Mercoledì 01 Aprile 2020, 18:15
18:24