Mercoledì 08 Ottobre 2025 | 15:10

Ma dagli Usa ormai è cominciato il declino dell’Occidente e l’involuzione all’autoritarismo

 
Enzo Lavarra

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Enzo Lavarra

STATI UNITI - Il presidente Donald Trump

Stiamo inclinando verso il declino della civiltà dell’Occidente. Di quella USA e del vecchio continente. Un giudizio forse azzardato ma che nasce dal confronto con i passaggi della storia nei quali l'Occidente è stato faro di civiltà

Mercoledì 08 Ottobre 2025, 13:00

Stiamo inclinando verso il declino della civiltà dell’Occidente. Di quella USA e del vecchio continente. Un giudizio forse azzardato ma che nasce dal confronto con i passaggi della storia nei quali l'Occidente è stato faro di civiltà.

Faro di civiltà nel progresso della tecnologia e della scienza : da Johannes Gutenberg al motore a scoppio; da Galileo Galileo a Keplero, Newton, Copernico; dalla accumulazione e trasmissione del sapere dei monasteri medievali all’Umanesimo e al Rinascimento; dal secolo dei lumi alle rivoluzioni in Inghilterra, America, Francia.

Non che tali progressi non siano stati intervallati dalla ferocia di oppressioni e ingiustizie di ogni genere. Rosario Villari in Mille anni di storia scrive: «Nello stesso periodo dell’umanesimo e della rivoluzione scientifica vi fu una crescita impressionante di repressione violenta delle minoranze sociali, religiose, etniche».

Roghi di «eretici», caccia alle streghe. Fra Ottocento e Novecento si registrarono sfruttamento disumano dei bambini negli opifici di Londra; colonialismo predatore e barbaro in Africa, Americhe, Australia, India. Fino alla comparsa del nazionalismo etnico fra le due guerre mondiali. Con il nazismo della razza bianca contro le altre razze, fino all’Olocausto; cui non fu estraneo il fascismo.

Ma da quegli orrori, dopo la seconda guerra mondiale con milioni e milioni di morti, nacquero le Costituzioni, la nostra, e le Organizzazioni mondiali come l’Onu, all’insegna «mai più guerre» e della democrazia. È stato il punto più alto della civiltà occidentale della quale sentiamo di essere parte. Cosìcche fino a ieri pensavamo che i demoni della guerra mondiale non potessero più tornare e che le basi della democrazia fossero solide. E invece ci stiamo assuefacendo alle guerre e alla involuzione autoritaria.

Oltreoceano Trump si congeda dalla democrazia liberale, mira ad abbattere i contrappesi democratici della Suprema Corte, attacca la libera stampa, discrimina il dissenso e le minoranze. È di nuovo la sopraffazione del primatismo bianco contro l’altro.

Il suo piano per Gaza varrà finalmente all'augurabile rilascio degli ostaggi israeliani, ma presenta molte incognite.

A cominciare dalla proposta di protettorato («provvisorio»? ) a Blair (che da tempo ha incarichi della British Petrolium e nei fondali al largo di Gazaci sono giacimenti di gas, Caracciolo dixit).

A Sud dell’Europa un Paese come Israele sancisce nella sua Costituzione di essere Stato etnico-religioso e compie il genocidio del popolo palestinese. È la «normalizzazione del male assoluto».

Si ripresenta la interpretazione di culture reazionarie che affida alla «legge della storia non di proteggere i più deboli dal soccombere, ma di accompagnare i deboli a questo esito». (Emanuele Felice)

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