Nei giorni scorsi sono stato invitato alla Festa dell’Unità a Montescaglioso per parlare, insieme a Salvatore Adduce, del mio libro Le città invincibili. L’esempio di Matera 2019. Pubblicato e stampato generosamente da Universosud Editrice nel 2017 in questo volume racconto come ha fatto Matera a guadagnare il titolo di Capitale europea della cultura dall’inizio della candidatura fino al 17 ottobre 2014. Esiste poi una edizione aggiornata al 2020 solo sulla piattaforma Kindle di Amazon.
Sono passati diversi anni dall’uscita del libro, ma credo sia quanto mai attuale perché parlare di quello che è successo a Matera significa riflettere anche sul presente e soprattutto sul futuro della città. Anche in vista del 2033, quando l’Italia dovrà nuovamente esprimere la capitale europea della cultura.
Durante l’incontro ho provato a esprimere piuttosto alcuni concetti che qui propongo più razionalmente.
1) Ognuno ha la sua legittima convinzione su Matera 2019 e su questo viaggio che la città ha fatto pur fra errori e tante cose buone. Ma una cosa credo si possa dire senza timore di smentita e che fu ribadita dal compianto presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. Matera 2019 non è stato un progetto che ha riguardato solo la città e la Basilicata. Matera 2019 ha rappresentato l’Italia in Europa e nel mondo. E per questa ragione il prossimo 17 ottobre sarebbe ragionevole celebrare adeguatamente i 10 anni della proclamazione. A mio avviso il 17 ottobre dovrebbe diventare una giornata simbolo per la Basilicata e per l’Italia con la istituzione da parte del Governo nazionale della giornata italiana della cultura. E per tutte queste ragioni sarebbe doveroso che il Governo nazionale entrasse nel cda della Fondazione Matera Basilicata 2019 almeno fino al 2033. E sarebbe altrettanto opportuno che il potenziale di esperienza accumulato da Matera 2019 venga usato dal Governo per predisporre il nuovo bando ecoc 2033 perché si possano evitare errori del passato e migliorare le prospettive della prossima capitale europea della cultura. Chi meglio di Matera 2019 può spianare la strada per Italia 2033?
2) In questi giorni a Bodo, la capitale europea 2024 per la Norvegia, si sta tenendo un festival chiamato «Arts of democracy». E sempre in questi giorni è uscito un interessante libro In the Long Run: The Future as a Political Idea.
Cosa hanno in comune il festival e il libro? Entrambi rimettono al centro del dibattito politico la cultura e il futuro. Il libro In the Long Run: The Future as a Political Idea di Jonathan White sostiene la promozione del ruolo dell’immaginazione per il futuro della democrazia. La cultura viene declinata come antidoto contro la fragilità della democrazia che sta emergendo in diverse parti del mondo. E si contrasta l'idea che la politica debba basarsi solo sul presente rispondendo unicamente a calcoli matematici, ad algoritmi, a statistiche economiche che delineano le aspettative di una comunità.
Nel libro si invita la politica a immaginare il futuro, a iniettare nelle sue idee una dose di creatività, di cultura, facendosi aiutare, ad esempio, dagli artisti che più di altri riescono a disegnare il mondo che verrà. E cosa è stata Matera 2019 se non un salto di una intera città, di una intera regione nello spazio largo della immaginazione?
Sulla stessa lunghezza d’onda il festival di Bodo. Ogni Capitale della Cultura deve affrontare un problema europeo comune come parte del suo programma. La democrazia e la libertà di espressione sono sotto pressione. Non è scontato crescere in un paese libero e sicuro. «Arts of Democracy - scrivono gli organizzatori - potrebbe non risolvere i problemi del mondo, ma il festival fornirà sicuramente nuove intuizioni, nuove prospettive e una comprensione più profonda delle sfide che sempre più persone stanno affrontando». Al Festival partecipano artisti e scrittori che aiutano a promuovere la comprensione dei valori democratici.
Tutto questo ci dice, una volta di più quanto sia importante la cultura, la creatività, l’immaginazione artistica nella politica per rafforzare la democrazia e per renderci tutti più liberi e più al sicuro.
















