Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 11:22

È un enorme pantegana il flagello di Parigi che aleggia sulle Olimpiadi

È un enorme pantegana il flagello di Parigi che aleggia sulle Olimpiadi

 
Enzo Verrengia

Reporter:

Enzo Verrengia

È un enorme pantegana il flagello di Parigi che aleggia sulle Olimpiadi

Il trionfo dei topi si deve anche a direttive ministeriali che bandiscono prodotti ritenuti troppo nocivi. Il che dà fiato all’APRAC,, associazione per la promozione del ratto comune da compagnia

Lunedì 05 Agosto 2024, 13:45

A Parigi imperversa l’invasione degli ultratopi? Di certo accresce le polemiche a detrimento delle Olimpiadi, dopo la discussa e discutibile inaugurazione. Sui social infatti imperversano fotomontaggi di Macron che nuota nella Senna «scortato» da pantegane o stringe la mano a un gigantesco ratto, trattandolo da ospite d’onore.

Si tratta però di una piaga annosa, che precede di gran lunga l’enfasi mediatica di cui risente in questi giorni. A suo tempo ne fece le spese Jo Squillo, nel corso di un pranzo in un ristorante del Marais, il quartiere più suggestivo della capitale francese. Sollevando un’oliera, si ritrovò un topo vivo che sguazzava nel liquido denso per uscirne. Urla inorridite di prassi e un imperturbabile cameriere che si limitò a sostituire il recipiente e poi a portare il conto. Il proprietario dell’esercizio dichiarò fatalisticamente che la città ne era infestata, quindi lui non aveva colpa.

Parigi contiene sei milioni di topi. Il triplo degli abitanti. Gli xenofobi che paventano le masse islamiche e le banlieues devono ricredersi. Si prenda un quartiere popolare come la Cité Curial. Il degrado è la festa dei ratti, che complicano gli scontri sociali già aspri del XIX Arrondissement. Sarà tregua fra magrebini ed ebrei di fronte ai comuni nemici roditori? In allarme anche il VII Arrondissement, paradiso di benestanti dal reddito medio di oltre cinquemila euro al mese. Qui le case costano novemila euro al metro quadro e l’acqua minerale ventinove a bottiglia. Il soprannumero di topi farà abbassare i prezzi?

Il nuovo flagello di Parigi, che imperversa sulle rive della Senna, si chiama surmulot. Un bestione poderoso con capacità di resistenza ai veleni più esiziali. La sua irrefrenabile vittoria risale ormai al 1979. Oggi ha quasi conquistato le gioiellerie di Place Vendôme.

Nella centralissima Gare Saint Lazare transitano quotidianamente quattrocentocinquantamila viaggiatori. I ratti zampettano a dozzine fra le rotaie, insidiano i distributori automatici di snack e bibite puntando, come sempre, sui cestini dei rifiuti. Gli utenti della stazione segnalano la risolutezza con la quale i roditori perseguono la ricerca del cibo. I disinfestatori arrivano una volta al mese. Con risultati scarsi e di brevissima durata. I ratti ritornano molto presto.

Il trionfo dei topi si deve anche alle direttive ministeriali che bandiscono alcuni prodotti ritenuti troppo nocivi. Il che dà fiato all’APRAC, l’Associazione per la promozione del ratto comune da compagnia. Non è una bufala giornalistica. Nel mondo animalista sembra normale prendere a cuore anche l’esistenza di quella varietà che ripugna al senso comune. Esprime infatti soddisfazione il presidente del suddetto sodalizio, circa alcuni disinfestanti: «Molti ormai sono vietati, un bel guadagno per l’ambiente ma in compenso i topi ne hanno tratto vantaggi».

Quanto ai gatti, ipernutriti e soprappeso, non sentono più alcun bisogno di dare la caccia agli avversari di sempre per farsene alimento.

Nel 2018 a un netturbino, durante l’orario lavorativo, capitò di ritrovarsi circondato da decine di ratti, prigioniera all’interno di un cassonetto. Episodio estremo, che indusse il Comune di Parigi a varare un’azione di contrasto, aprendo un sito per organizzare una vera e propria resistenza alla prolifica specie infestante. Inoltre stanziò un milione e mezzo di Euro, cui si aggiunse il dispiegamento massiccio di trappole intelligenti.

Iniziativa subito avversata, come di consueto, dall’area radical chic. Josette Benchetrit, una psicanalista infantile, stilò una petizione a favore dei topi, salutata da venticinquemila firme in una settimana. Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, veniva accusata di sperperare il denaro pubblico. La terapeuta inoltre sosteneva che i ratti erano solo «capri espiatori di una convenzione sociale puramente estetica e che se fossero dotati di una bella coda folta, verrebbero trattati come dei teneri scoiattolini.»

E la salmonellosi, la toxoplasmosi e la leptospirosi? Secondo la lega per i diritti dei topi, sarebbero notizie diffuse ad hoc dalle case farmaceutiche. Piuttosto, si valuta l’apporto dei ratti all’ecosistema, più efficace della raccolta differenziata. Consumano circa nove tonnellate d’immondizia al giorno.

Argomenti e opinioni che non intaccano la portata biblica di orde inarrestabili nelle loro escursioni. Fa riflettere comunque un detto di Einstein: «L’uomo ha inventato la bomba atomica, ma non esiste topo al mondo che inventerebbe la trappola per topi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)