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Qualche lezione per l’italia da San Francisco, così lontana, così vicina

Qualche lezione per l’italia da San Francisco, così lontana, così vicina

 
Umberto Sulpasso

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Umberto Sulpasso

Qualche lezione per l’italia da San Francisco, così lontana, così vicina

Il mondo si è spostato ad est. San Francisco lo dice a chiare lettere. Per l’Italia il problema e prenderne atto e innovare. La via della seta che oggi la Cina rinnova, fu resa celebre da Marco Polo. Perché non rinnovarla? L’Africa è in fantastica ascesa. Perché non cimentarsi?

Lunedì 20 Novembre 2023, 12:00

Al Direttore della Gazzetta ho chiesto cosa potessi scrivere per rendermi utile per i nostri lettori e lui mi ha dato tre indicazioni magnifiche, fra cui l’Italia nel mondo. Ho pensato di accettare subito questo suggerimento che mi permette di trattare di quello che mi ha più affascinato da sempre: l’evoluzione dello scenario internazionale. E per onorare la proposta ho pensato di cominciare invitando per il 15 novembre a San Francisco le due signore della politica italiana, Lady Giorgia e Lady Elly, in assenza di quella che per me era e rimane la vera lady italiana di sempre, Lady Rosy Bindi.

I love San Francisco. Vi sono andato quotidianamente da Berkley – in metropolitana o bus – e molto spesso in auto da Los Angeles, via Salinas, Big Sur – omaggio a Henry Miller - e Monterey – omaggio a John Steinbeck. Visite obbligate perché SF è la più bella città d’America dopo New Orleans. Con i suoi saliscendi cittadini da montagne russe, il suo molo 39, il più famoso di tutto il Pacifico, i ristoranti insuperabili di crostacei, la Bank of America ovunque, fondata dal geniale Amedeo Giannini, San Francisco è la città in cui i leader delle massime potenze economiche mondiali Biden e Xi Jinping, si sono incontrati dopo mesi punteggiati da tensioni e diatribe commerciali destinate a moltiplicarsi nel tempo sperando non trascendano in fatti militari.

Taiwan infatti è la tentazione di una Kiev cinese, ma a Xi Jinping non si può disconoscere il diritto ad una Cina unica come non lo disconosceva all’Italia di Mazzini e come l’Inghilterra si ostina a negarlo alla Irlanda di Joyce, Wilde, Swift, Becket, Yeats, Shaw. Se i confini terrestri devono essere segnati dalle Republiche delle lettere, come è giusto che siano, non ci sono dubbi su certe frontiere.

Il posto e l’occasione per l’invito di Biden a Xi Jingping, non potevano essere più adeguati. A San Francisco c’è ancora una splendida «classica» China Town, dico classica perché ancora immersa nei colori e sapori folkloristici nazionali, come non è più per Little Italy, ormai ridotta a brevi tratti di strada e non è per Los Angeles dove San Gabriel è città popolatissima cinese ma con topografia «los-angelese», grandi strade, parcheggi, case con giardini.

Biden e Xi Jingping sono dunque là. Cosa di meglio per una riflessione italiana di respiro più ampio di quelli dettati da un noiosamente antiquato Salvini anti-sindacalista a caccia di old time popular gloria? (Non la otterrà). Matteo ascolti Giorgetti che al netto di visioni politiche differenti, sta dando invece ottimi segnali di politica operativa.

Invitando le due Lady a San Francisco ho fatto anzitutto loro notare che la città è ai bordi del nuovo Oceano privilegiato del potere mondiale, spostatosi ormai da tempo dall’Atlantico al Pacifico. Oceano Pacifico, posto privilegiato in attesa dell’ulteriore passaggio al più vasto «Oceano spaziale» dove ormai sembra chiaro si giocheranno i destini planetari, sotto controllo ovviamente delle AI, Intelligenze artificiali. Che AI, ce la mandi buona!

Su questo trasloco di Oceano le lady italiane farebbero bene a riflettere per trarne conclusioni utili per il Paese. Trasloco di cui si è ben accorta la NATO che, passo dopo passo, partendo dal Nord Atlantico ispiratore della sua sigla, e innovando la filosofia di Colombo, cerca di «Buscar el levante por el levante» in sostanza di raggiungere l’Est andando via terra sempre più ad est. La strada via terra all’est già fatta dalla NATO è Polonia, Romania, Bulgaria, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria, Lituania, Lettonia ed Estonia, Finlandia. Non male per la verità, ma ora quella strada passa da Kiev. E a questo punto l’est cercato dalla Nato via terra non può prescindere dalla Russia che memore del Piave, a Kiev mormorò, non passi lo straniero.

Ora, immaginiamo che per un miracolo politico le due Lady da me invitate abbiano partecipato all’incontro dei sommi leader planetari sulle sponde del Pacifico, che suggerimenti e lezioni avrebbero potuto ricavare per l’Italia nel mondo? A mio parere essenzialmente 3.

1. Il teatro economico mondiale si è spostato definitivamente ad est.

India, Cina, sud est asiatico e ovviamente Bacino Pacifico sono gli attori non futuri ma già attuali. Popolazioni straripanti, redditi in netta ascesa. Con in più le riserve energetiche immense della Russia che, tradita dalle aspettative di integrarsi all’Europa, gioca con successo le sue carte all’est. L’Italia, guardando a SF, in vista del G7 deve trovare in questo contesto canali privilegiati per ammodernarsi. Per esempio la nostra amata Fiera del Levante diventi la fiera indiana e cinese delle tecnologie software!!!

2. L’Europa è destinata ad essere sempre più marginalizzata.

Spezzato il sogno di un’altra lady, Angela Merkel, di creare poderose spinte di crescita da scambi energia a basso costo russe contro offerte di tecnologia avanzata, l’Europa si scopre improvvisamente vecchia. Procede per forza di inerzia. Manca di idee. L’assoluta marginalità – leggi inesistenza di ruoli - nel conflitto medio orientale lo dimostra. Macron ci prova, Schulz ci riflette, ma gli orizzonti europei sono sempre più ridotti. L’Italia deve ricreare fiducia nei sui interlocutori europei proponendo progetti moderni. Per esempio, proponga centri sapere europeo nel settore della sicurezza alimentare, energia e salute.

3. Quousque tandem abutere, Salvini, patientia nostra? Lady Giorgia e Lady Elly devono comunque capire – lezione più importante di tutte per l’Italia da San Francisco - che il Mediterraneo e l’Africa sono vere carte propulsive per l’Italia. Il Mediterraneo è tornato centro di una potenzialità diplomatica. C’è in grande ascesa la Turchia, i due nemici di sempre Israele e Palestina, non possono continuare a distruggersi, il petrolio e il gas arabo devono entrare nelle ottiche di diplomazia economica anche italiana. Le due Lady dovrebbero trovare un modo di litigare su tutto, ma devono sforzarsi di elaborare qualcosa di comune su Africa e Mediterraneo. Lady Giorgia smetta di inseguire Salvini su progetti divisivi. Memore di Gianni Brera per non farsi carpire voti dallo «sciagurato» Salvini ha deciso di esportare africani in Albania, ma non sono atteggiamenti da Lady Italia. Proponga invece l’Italia come vera innovatrice Europea nell’assistenza profughi africani: formazione, cittadinanza, inserimento nel lavoro. E Lady Elly non abbia paura di stabilire una nuova frontiera della sinistra in Africa.

Il mondo si è spostato ad est. San Francisco lo dice a chiare lettere. Per l’Italia il problema e prenderne atto e innovare. La via della seta che oggi la Cina rinnova, fu resa celebre da Marco Polo. Perché non rinnovarla? L’Africa è in fantastica ascesa. Perché non cimentarsi?

Dear Ladies, Africa è la grande carte della politica economica italiana anche nel nome della vecchia Europa.

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