L’arrivo di ingenti risorse pubbliche destinate alla ripresa esige la capacità di pianificarle e investirle in modo produttivo e strutturale nell’economia pugliese.
L’economia della conoscenza è un settore importantissimo per la nostra ripresa. Il motore dell’economia è la conoscenza.
La bellezza, che è il valore più sensibile e accessibile a tutti, è di casa in Puglia nella natura, nelle opere monumentali, nei colori dell’ambiente, nei musei, nelle cattedrali, nei siti archeologici.
La Puglia annovera una grande concentrazione di beni culturali, è un giacimento a cielo aperto di opere d’arte. Non ci rendiamo conto della loro ricchezza. È l’economia della bellezza.
Nell’economia della conoscenza, nell’attuale cultura digitale, delle reti, dei big data, occorre sottrarre i beni culturali al loro destino inventariale per essere connessi con le conoscenze storiche e territoriali delle comunità da cui provengono. La sfida culturale oggi è mettere il dato in relazione col mondo dal quale è stato estratto, scegliere una forma di rappresentazione che lo apra alla fruizione collettiva. La conoscenza così integrata viene fruita da una pluralità di soggetti pubblici e privati e moltiplica il suo valore per l’integrazione semantica in rete.
La Puglia è dotata di numerosi parchi archeologici e di almeno quattro anfiteatri Mi riferisco agli anfiteatri di Lecce, Egnazia, Lucera, Ordona.
La mia proposta è quella di riusare, con i dovuti interventi di restauro e di ampliamento, gli anfiteatri pugliesi con il progetto culturale di diventare teatri all’aperto per rappresentare il ricco patrimonio del teatro latino.
Siracusa è ormai il tempio del teatro greco. Gli anfiteatri pugliesi possono diventare il tempio del teatro latino, che comprende le satire, le commedie, le tragedie di Ennio, Plauto, Terenzio, Orazio, Persio, Seneca.
Si tratta di recuperare il ricco patrimonio della cultura latina, ormai non più rappresentato, che ha una vitalità e un’attualità culturale ed estetica.
Questo progetto può essere affiancato dalla creazione di una compagnia teatrale regionale, diretta da attori e registi teatrali, che avranno il compito di formare i giovani talenti anche attraverso la promozione di un’Accademia pugliese del teatro latino.
Il teatro è anche poesia, musica, pittura, bellezza. Tale compagnia nei mesi estivi si esibirà nei quattro anfiteatri e nei mesi invernali nei teatri esistenti sul territorio.
Questa proposta ha una portata internazionale: sono tanti nel mondo gli studiosi e gli amanti della cultura latina. Ha una portata didattica, potranno partecipare alle rappresentazioni teatrali le scolaresche pugliesi e anche di altre regioni e paesi. Ha una portata culturale ed economica, perché produrrà turismo e valorizzazione del territorio.
È una proposta semplice, perché si tratta di valorizzare l’esistente, di connetterlo alle comunità pugliesi e di metterlo in rete per essere risemantizzato. Tale proposta si può realizzare anche in un solo sito archeologico.
Questa mia proposta l’ho presentata in un recente volume curato da Angelo Deiana, Presidente Nazionale di Confassociazioni, Anpib e Ancp, e da Severina Bergamo, segretaria Generale di Confassociazioni Sud, Rilanciare la Puglia facendo cose semplici. Cosa fare e perché farlo, Giacovelli Editore, Locorotondo-Milano.
Mi auguro che possa essere discussa e approfondita nel Consiglio regionale, nei Consigli comunali, nelle associazioni culturali, nei partiti, nelle organizzazioni sindacali, nei mezzi di comunicazione.