Giovedì 18 Settembre 2025 | 00:59

Cari lettori, mi fermo qui e vi saluto

 
Michele Partipilo

Reporter:

Michele Partipilo

Michele Partipilo

Michele Partipilo

«Finisce il mio rapporto con la «Gazzetta», cui ho dato tutto e che tanto mi ha restituito. La legge sul prepensionamento mi impedisce qualsiasi forma di collaborazione futura con la «Gazzetta»

Mercoledì 28 Dicembre 2022, 14:09

Cari lettori, scusate se scrivo in prima persona. Non l’ho mai fatto poiché sono convinto che il giornalismo debba essere al servizio dei lettori e non dei giornalisti. Per tutta la mia vita professionale ho seguito questo principio. Ci tenevo a dirvelo perché finisce il mio rapporto con la «Gazzetta», cui ho dato tutto e che tanto mi ha restituito. La legge sul prepensionamento mi impedisce qualsiasi forma di collaborazione futura con la «Gazzetta».

È doveroso allora qualche ringraziamento. Innanzitutto al direttore Iarussi, che mi ha concesso il privilegio di questo saluto. E poi a tutti i colleghi con i quali in questi 37 anni, faticosi, intensi ma bellissimi, ho lavorato. Misi piede al giornale il 15 ottobre 1985, gli articoli li scrivevamo ancora sulle Olivetti. Da allora si sono susseguiti mutamenti tecnologici e nuove esperienze, fino alla vertigine di dirigere questo giornale.

La «Gazzetta» mi ha permesso di visitare luoghi e incontrare persone: dai sobborghi di New York e San Diego ai quartieri di Baghdad, dalla Berlino divisa dal Muro al Libano martoriato da una guerra infinita. Ho avuto modo di seguire da vicino lo straordinario pontificato di Giovanni Paolo II, di conoscere intellettuali, scrittori, politici, illustri colleghi e, soprattutto, la gente dei nostri territori. Quello del giornalista resta – nonostante le deformazioni contemporanee e gli eccessi di molti suoi interpreti – il mestiere più bello e (insieme a quell’altro) il più antico del mondo.

Rubo qualche verso al poeta per salutarvi tutti, cari lettori e amici colleghi: «Abbiamo avuto qualche diverbio, è naturale. Ci siamo – ed è normale anche questo – odiati su più d’un punto, e frenati soltanto per cortesia. Ma, cos’importa. Sia come sia, torno a dirvi, e di cuore, grazie per l’ottima compagnia».

Sono arrivato alla mia stazione, scendo qui.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)