Sabato 06 Settembre 2025 | 12:49

Tecnologia dell’informazione e nuovi progetti in Puglia, sfida comune per vedere oltre

 
Domenico Favuzzi

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Domenico Favuzzi

Tecnologia dell’informazione  e nuovi progetti in Puglia, sfida comune per vedere oltre

Davanti alla grande sfida che si prospetta per la nostra regione abbiamo, quindi, due strade: raccoglierla e accompagnarla in un’ottica di comunità oppure affrontarla ognuno con le sue forze

Sabato 04 Giugno 2022, 14:07

Chi non ricorda Robin Williams quando, interpretando il professor Keating nel film “L’attimo fuggente”, esortava i suoi studenti a salire sui banchi per guardare le cose da angolazioni diverse? Aveva ragione: a volte è necessario osservare il mondo da un altro punto di vista per riuscire a vedere oltre.

La Puglia ha un centinaio di imprese nel settore dell’Information Technology che, da anni, hanno scelto di proiettare su questo territorio la propria visione di futuro, investire sul capitale intellettuale, credere nel sistema formativo e nelle persone; tutte, affrontando sacrifici, hanno raccolto la sfida di restare al Sud, lavorando in sfidanti progetti e portando in dote a questa terra, grazie anche alle eccellenti università del territorio, talenti e competenze.

Oggi, tuttavia, viviamo gli effetti di una novità: la spinta che il PNRR fornirà per la rivoluzione digitale del nostro Paese ha acceso l’interesse nei confronti della Puglia di multinazionali dell’Information and Communication Technology che, ormai quasi a cadenza settimanale, stanno annunciando ambiziosi investimenti con importanti ricadute occupazionali. Di questo dobbiamo essere orgogliosi; vuol dire che la Puglia è sempre più apprezzata, oltre che per la sua bellezza e la qualità della vita, anche per il suo sistema istituzionale, universitario e imprenditoriale che porta le tante società del settore ICT intenzionate a insediarsi qui.

Se volessimo «vedere oltre» occorrerebbe guardare ai nuovi progetti con un approccio olistico e di sostenibilità economica nel medio-lungo periodo, non limitandosi ai pochi anni riferibili alla programmazione europea o al PNRR. Insomma, va benissimo che in tanti stiano puntando fiches sulla Puglia, ma cosa si scorge all’orizzonte? Ci sarà spazio a sufficienza per tutti, sia grandi che piccoli? Il tema si complica, in primis quando si affronta il nodo principale, la carenza di risorse umane, in particolare quelle con le competenze necessarie per lavorare al futuro di un mondo sempre più tecnologico, digitale e interconnesso. Il missmatching tra domanda e offerta di questi profili è sempre più profondo e in Puglia stiamo iniziando ad assistere, con le dovute proporzioni, a quello che accade da tempo negli Usa per la mancanza di personale: le Big tech attingono agli organici delle altre aziende IT a suon di aumenti salariali, con le piccole imprese spesso costrette a chiudere perché non più in grado di trattenere i propri talenti.

Dunque, forse più di prima, oggi è doveroso chiedersi se i nuovi investimenti legati al terziario innovativo siano destinati a incrementare l’occupazione sul territorio in un’ottica di medio-lungo periodo e in una logica di rete con le imprese locali; e se, con l’avvio dei nuovi progetti, a crescere sarà anche l’occupazione in altri ambiti (legale, contabile, commerciale, segreteria, ecc.), generando vera economia per l'intero territorio. Al contrario, se le visioni dei progetti fossero autoreferenziali e di breve termine il rischio è che le attuali dinamiche occupazionali locali vengano sconvolte e che il sistema delle PMI pugliesi (le piccole e medie imprese - n.d.r.) del settore IT venga minato alle fondamenta, forse in maniera irreversibile.
Davanti alla grande sfida che si prospetta per la nostra regione abbiamo, quindi, due strade: raccoglierla e accompagnarla in un’ottica di comunità oppure affrontarla ognuno con le sue forze. Noi di Exprivia e, ritengo, la totalità delle imprese IT pugliesi, siamo per una maggiore condivisione dei nuovi progetti col territorio, pronti a fare rete e convergere sulle sfide comuni. Siamo aperti alle sfide e desiderosi di lavorare insieme ad altri grandi gruppi e a imprese locali, così come facciamo da oltre 30 anni contribuendo allo sviluppo digitale della nostra regione e dell’intero sistema paese.

Le sfide che attendono la Puglia devono accompagnarsi a un processo di innovazione sociale con un orizzonte temporale ampio e i progetti del PNRR devono alimentare un’economia sana: di certo non eccessivi turnover di personale in ingresso e in uscita dalle aziende presenti sul territorio, che danneggerebbero, oltre alle PMI, anche i grandi gruppi in arrivo. Per anni, quasi rassegnati, abbiamo lasciato andare i nostri ragazzi a studiare o a lavorare al nord Italia o all’estero, tuttavia oggi tutto è cambiato: abbiamo tanti progetti, risorse pubbliche, imprese, un brand Puglia che tira, delle istituzioni capaci, perfino il south working. Quello che manca sono solo le persone: istituzioni, università e imprese IT facciano squadra per formare, trattenere e attrarre i migliori talenti. La Puglia del futuro nasca dalla condivisione, dalla co-partecipazione, dall’essere comunità. La Puglia del futuro faccia sue le parole di un lungimirante proverbio africano: «Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme».

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