MALPENSA (Varese) - Oggi è un giorno importante per Malpensa anche se pieno di contraddizioni: si inaugura la nuova superstrada che rende più veloce di una buona mezz'ora il collegamento da Torino con l'aeroporto e nel contempo scatta il taglio del 72% dei voli deciso da Alitalia e si iniziano a vedere in concreto le conseguenze non solo per i 900 dipendenti della società che gestisce lo scalo (Sea) tutti in cassa integrazione a rotazione, ma anche per i negozianti, i tassisti e soprattutto i passeggeri.
Il cambiamento è chiaro già a colpo d'occhio. «In una domenica normale le code arrivavano oltre le transenne: guardi adesso. Niente voli, niente passeggeri» dice Laura Ricco mentre aspetta che qualcuno si presenti al suo banco di check in. Per lei oggi è l'ultimo giorno di lavoro: dal dicembre 2005 era impiegata come interinale ma per ora non ci sono possibilità di rinnovo del contratto. «La nostra azienda - racconta - ci ha già proposto nuovi lavori, casomai in aeroporto», ma non con Sea. «Sono momenti duri - ammette Laura M. che da 17 anni lavora per la società aeroportuale -. Alitalia ha lasciato un grande vuoto e oggi ci siamo resi conto veramente di quale fosse». In una domenica tipo, i voli della Compagnia di bandiera a Malpensa erano 380: oggi sono 102, 51 in partenza e 51 in arrivo. E se la media di passeggeri era di circa 70.000, oggi la stima è che saranno più o meno la metà. A livello settimanale i voli di Alitalia passeranno da 1.238 a 352, con 140 viaggi intercontinentali, 536 europei e 210 nazionali in meno.
«Noi - spiegano in uno dei banchi dove mettono il celophan per sigillare i bagagli - solo questa mattina abbiamo avuto un calo almeno del 20% di clienti». E anche i tassisti notano meno passeggeri.
Ma la situazione non è del tutto nera e a Malpensa tutti sperano che la crisi sia passeggera. «L' aeroporto non morirà - assicura il presidente di Sea Giuseppe Bonomi -. Ora Malpensa cessa di essere un Hub e diventa un aeroporto point to point», ma l'obiettivo è il rilancio prima possibile. «Siamo sicuri di recuperare 510 voli settimanali in un anno - aggiunge - è il nuovo governo avrà l'imperativo categorico di liberalizzare i diritti di traffico: questo è il presupposto per la rinascita». Qualche primo timido segnale positivo si è avuto già oggi nel "riempimento" di alcuni degli slot lasciati liberi da Alitalia.
Alle 9.40 ha fatto il suo debutto a Malpensa, con un volo diretto a Napoli Capodichino AirOne, la società che ha presentato un'offerta di acquisto per la Compagnia di bandiera e che dice di puntare «a diventare il principale vettore a Malpensa». Detto in numeri significa che ci saranno 140 voli settimanali a partire da metà giugno, non solo nazionali ma anche internazionali ed intercontinentali (Boston e Chicago) inclusi i collegamenti per Roma che la Compagnia di Carlo Toto ha inaugurato oggi.
«Ma mancano le informazioni - sbotta Patrizia Nicoletta in partenza per la Capitale -. Io ho perso un volo perchè mi hanno portato al terminal sbagliato: l'unica cosa che mi piace di Roma è che funziona meglio di qui». Chi invece rimpiange la presenza massiccia di Alitalia a Malpensa e Norberto Poggio: «avevo acquistato un volo diretto verso Buenos Aires per agosto - racconta -, l'avevo già pagato e poi mi hanno detto che non lo fanno più, che devo fare scalo a Roma. Francamente mi sono trovato un po' male. Non mi hanno neanche dato un risarcimento». Lui che abita in zona è preoccupato delle conseguenze del taglio dei voli. «A tanta gente il lavoro mancherà - dice -. E poi guardi solo il collegamento tra l' Autolaghi e l'A4. Hanno speso oltre 200 milioni, che cosa ci facciamo passare? Solo due macchine?». Ma la superstrada inaugurata oggi, promette Bonomi, in realtà «è un presupposto per la rinascita».

Domenica 30 Marzo 2008, 00:00
09 Dicembre 2024, 18:59