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Natale alle porte in Puglia, ma cambia la tavola delle feste: tra risparmi e sprechi

 
Redazione online

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Natale in Puglia, Coldiretti: «Spesi 350 mln per le tavole»

Prezzi alle stelle per le vongole, troppi avanzi tra dolci e pane

Sabato 07 Dicembre 2024, 20:18

Il rito di apertura delle festività natalizie è una certezza, col 57% degli italiani che non rinuncia al presepe e neanche ad una spesa media di 39 euro per l'abete green che sarà presente in 3,7 milioni di case, secondo una analisi di Coldiretti/Ixé. Al via anche i mercatini di Natale mentre è in evoluzione il menu delle ricorrenze di fine anno, tra risparmi, cambiamenti climatici e sprechi alimentari. A cambiare sicuramente è il menu della Vigilia che registra l'arrivo a tavola di ostriche Made in Italy e lupini di mare per sopperire al vuoto lasciato dalle vongole veraci nostrane, ormai decimate dal granchio blu.

L’invasione di questa specie aliena ha tagliato drasticamente la produzione concentrata in Emilia-Romagna e Veneto, con prezzi all’ingrosso - fa sapere Bmti, Borsa merci telematica italiana - passati dagli 8 euro al chilo nel 2022 agli attuali 18 euro, sempre che si trovino e siano davvero italiane. Per le vongole lupino, contrariamente a quanto sta accadendo alle veraci, non ci sono particolari variazioni, con prezzi scesi del 10% in quest’ultimo anno, grazie ad un’alta disponibilità di prodotto soprattutto in Adriatico, attestandosi all’ingrosso tra i 5 e gli 8 euro/kg a seconda della taglia. Un altro prodotto sempre più richiesto durante le festività, è l’ostrica e l’Italia si sta attrezzando per rispondere a questa domanda di mercato con allevamenti in continua espansione. Tuttavia, ad oggi, la produzione nostrana è di circa 200 tonnellate l’anno, mentre il fabbisogno impone un import di oltre il 90% di questi gustosi bivalvi. Le aziende nazionali riescono a produrre ostriche con fasce di prezzo diverse in base alla fase dell’ingrasso; il ché si traduce in una forbice che va dai 4 euro/kg, per la piccola pezzatura usata soprattutto per il consumo da cotto, a oltre i 40 euro/kg come per la varietà del Delta del Po.

«Oggi 1 kg di vongole costa più delle ostriche, per non parlare del pesce bianco e soprattutto dei crostacei che costano fino 4-5 volte di più delle ostriche» sottolinea Armando Tandoi, presidente di Oyster Oasis, e fondatore nonché produttore dell’allevamento ostreicolo di Varano, in Puglia, Secondo Tandoi la sfida «è spostare il consumo verso l’ostrica nazionale e in tal senso l’adeguamento dell’iva lo renderebbero un prodotto più abbordabile». Intanto, si sta italianizzando anche la fornitura di avocado e mango grazie alle colture avviate in Sicilia, alle pendici dell’Etna, e il Natale arriva in piena raccolta di questi frutti che il cambiamento climatico ha reso anche made in Italy. Ma i conti della spesa alimentare non tornano vuoi per i rincari, con listini in crescita in media del +3,2% rispetto allo scorso anno, segnala il Codacons, vuoi per gli sprechi a tavola. Secondo l’Osservatorio Sigep Natale 2024 panettone, pandoro, e torte, seguiti dal pane (35%) e dagli antipasti come salumi, stuzzichini o torte salate (25%), sono i prodotti che avanzano di più sulle tavole nel periodo natalizio. Ciononostante, continua l’Osservatorio Sigep, i consumi del comparto pasticceria registreranno una crescita dell’1,5%, con gli acquisti che si attesteranno a 11,4 miliardi di euro. E in un sondaggio di Too Good To Go l’86% ha dichiarato di sprecare più prodotti alimentari durante le ricorrenze di fine anno.

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