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Stefano e Dalila Petrillo, fratelli pugliesi e cervelli di ritorno: ecco il sistema di IA sviluppato al rientro da Dubai

 
Alessandro Patella

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Alessandro Patella

Stefano e Dalila Petrillo, fratelli pugliesi e cervelli di ritorno: ecco il sistema di IA sviluppato al rientro da Dubai

L'imprenditore barese nel 2014 insieme alla sorella ha fondato a Milano la Prestige Group, realtà consolidata nel settore del ricondizionamento

Mercoledì 09 Luglio 2025, 12:22

«Non è vero che l’Italia è un Paese di vecchi. I giovani ci credono, noi ci crediamo davvero. Io sono tornato da Dubai per fare impresa qui, non deve passare il messaggio che siamo un sistema destinato a morire». Ne è convinto Stefano Petrillo, imprenditore barese che nel 2014 insieme alla sorella Dalila ha fondato a Milano la Prestige Group, realtà consolidata nel settore del ricondizionamento.

In controtendenza rispetto a un momento storico che relativamente alle domande di brevetto ha visto l’Italia scendere del 4,5% tra il 2023 e il 2024, i fratelli pugliesi hanno da poco sviluppato uno strumento automatizzato basato su intelligenza artificiale che utilizza visione artificiale, rilevamento dei dati e un modello di linguaggio di grandi dimensioni (Llm) proprietario per valutare, diagnosticare e gestire permute e riacquisti di dispositivi usati. Progettato per i rivenditori, il prodotto offre in sintesi una valutazione automatica dei dispositivi stessi attraverso circa duecento test hardware e software, oltre alla possibilità di effettuare diagnosi a pagamento e all’integrazione con i marketplace per la vendita automatica. Lato utente privato, Enjoycube garantisce trasparenza nella valutazione dei dispositivi, contribuendo a valorizzare il ricondizionamento.

«Siamo convinti - afferma Stefano Petrillo, cofondatore e responsabile dei prodotti di Prestige Group - che l’intelligenza artificiale debba essere utilizzata a vantaggio del sistema Made in Italy per far sì che tutti i lavori ripetitivi e poco stimolanti siano completamente superati a vantaggio non dell’eliminazione, ma della formazione del dipendente a un lavoro più costruttivo. In questo senso, nello sviluppo di Enjoycube siamo partiti dalla consapevolezza che il ricondizionato italiano ha un vantaggio in più, considerato che la nostra lavorazione è qualitativamente migliore. Allo stesso tempo, però, non è ancora riuscita a esprimere volumi e competitività in ordine di prezzo».

Nonostante la distanza geografica, si può dire che l’invenzione brevettata dal gruppo sia anche made in Puglia. «Siamo andati via dalla nostra terra - racconta Dalila Petrillo, che di Prestige Group è cofondatrice e amministratrice delegata - per necessità lavorativa. La nostra generazione è nata e cresciuta con l’idea di dover andare via di qui per cogliere opportunità. Non fare a Bari quello che facciamo a Milano è però un peso che quotidianamente portiamo nel cuore. Alla nostra terra vorremmo provare ora a dare qualcosa in termini occupazionali, di studio tecnologico e di vantaggio competitivo».

«Oggi - aggiunge Stefano - alla Puglia non manca nulla. È un territorio che sta facendo molto. L’unico limite che vedo riguarda le pmi: lo spostamento in Puglia è sicuramente fattibile per le grosse aziende, che sono molto più strutturate. Una pmi come la nostra correrebbe in parte il rischio di defocalizzazione dal business attuale nel periodo della duplicazione o dello spostamento da una regione all’altra, un pericolo molto importante. Questo vale per tutte le piccole e medie imprese italiane, che costituiscono la gran parte della spina dorsale dell’economia del Paese».

«Intanto - sottolinea Dalila - proviamo orgoglio per aver dato vita da pugliesi a Enjoycube. È un prodotto che ci vede leader a livello mondiale nella verticale della tecnologia dei processi di diagnosi sull’elettronica e di buyback. La nostra terra è fantastica. Ci auguriamo di poterle dare il primo plant italiano vero di ricondizionamento, di elettronica e di sviluppo di intelligenza artificiale».

«Più in generale», rilancia Stefano, «questa volta abbiamo fatto una scommessa al contrario. In passato siamo sempre partiti dall’estero, e anche per Enjoycube gli americani hanno mostrato interesse. Stavolta vogliamo però credere nel sistema Made in Italy, partire da qui e poi pian piano aprirci agli altri Paesi». Con un biglietto per la Puglia sempre custodito nel cassetto: «Un giorno - affermano i due fratelli - torneremo a casa. Ne siamo sicuri».

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