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Anita, da Gravina al Qatar per ballare: «Non ero mai stata in uno stadio»

 
Marina Dimattia

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Marina Dimattia

Anita, da Gravina al Qatar per ballare: «Non ero mai stata in uno stadio»

La 26enne ha fatto parte di una cordata di ballerini ondeggianti che hanno richiamato la sabbia alzata dal vento del deserto, esibendosi durante la cerimonia inaugurale dei Mondiali di calcio

Mercoledì 23 Novembre 2022, 15:11

GRAVINA - «Il paradosso dei paradossi è che non ero mai entrata prima in uno stadio. Il mio debutto sul tappeto verde, quindi, è stato direttamente in Qatar davanti a 100mila spettatori». Con un garbuglio di emozioni che le rotolavano tra testa e stomaco come quel pallone che di lì a poco si sarebbe preso la scena, alle 16 circa di domenica Anita Lorusso, 26 anni, gravinese, con un “fischio di inizio” particolare, che le è risuonato negli auricolari, si è consegnata al mondo, parte integrante di una cordata di ballerini ondeggianti che hanno richiamato la sabbia alzata dal vento del deserto, esibendosi durante la cerimonia inaugurale dei Mondiali di calcio; protagonista delle tre coreografie che hanno composto una mezzora di spettacolo carico di intensità e simbolismi, regalato da un corpo di ballo immenso, in quel piccolo paese della penisola araba dove, evidentemente, tutto è possibile. «Sono arrivata in Qatar il 2 novembre scorso – racconta - dal 3 abbiamo cominciato a provare tutto il giorno prima in un palazzetto, poi all’esterno, su una piattaforma realizzata in pochi giorni, ricreata in maniera identica a quella su cui ci saremmo esibiti nello stadio: uno spettacolo nello spettacolo. Poi, due giorni prima dell’evento abbiamo provato nello stadio Al-Bayt».

Anita Lorusso, da 8 anni milanese di adozione, è ballerina e performer di danza contemporanea nei più svariati contesti, dalle opere liriche a teatro agli spot pubblicitari di note aziende internazionali, dai concerti di Claudio Baglioni ai video musicali (tra i tanti, Mengoni e Jovanotti), dai film ai documentari. Anagraficamente tra i più giovani ballerini dell’evento di apertura dei mondiali, ma con alle spalle un’esperienza da giganti, la ragazza con una determinazione che fa ancor più grande la terra di Puglia, ha ben in mente verso quale direzione deve andare ora il suo futuro. «Quando, quest’estate mi ha telefonata direttamente il coreografo italiano che avrebbe curato lo show, Emanuele Cristofoli, in arte Laccio, per chiedermi se fossi interessata a partecipare all’evento- continua- dopo l’inevitabile e quasi immediato Sì senza riserve, mi sono trascinata dietro una grande paura: “sarò all’altezza di un evento così grosso?” Quello che è stato realizzato è qualcosa di immenso: oltre 900 ballerini provenienti da tutto il mondo, che parlano con il corpo un’unica lingua, mentre si esibiscono contemporaneamente, con gli immancabili auricolari di cui ci hanno dotato e una organizzazione che deve essere necessariamente impeccabile. Ecco, ora non solo posso dire che ce l’ho fatta, ma grazie alle sensazioni che mi porterò dentro a lungo, che le parole faticano a spiegare, e con la bellezza degli incontri che ho fatto, ho capito che voglio alzare ulteriormente l’asticella del mio lavoro». 

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