Sabato 06 Settembre 2025 | 02:38

Il barese Carrieri finalista allo Strega con «Poveri a noi»: nella «dozzina» tre Case pugliesi

 
Alice Scolamacchia

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Alice Scolamacchia

Il barese Carrieri finalista allo Strega con «Poveri a noi»: nella «dozzina» tre Case pugliesi

Tra gli esclusi Adelphi, la cinquina sarà svelata il 4 giugno, la finale il 3 luglio

Martedì 15 Aprile 2025, 20:40

16 Aprile 2025, 16:08

Elvio Carrieri, 20 enne barese (è nato il 9 luglio 2004), è uno dei dodici finalisti del «Premio Strega» 2025 col romanzo Poveri a noi (Ventanas, pp. 214, euro 16). L’annuncio è stato fatto dalla scrittrice Melania G. Mazzucco, presidente del comitato direttivo composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine.

Tra le 81 opere indicate dagli «Amici della domenica», il romanzo di Carrieri, proposto da Valerio Berruti, è probabilmente la più grande sorpresa: «La trovo una dozzina mirabile, composita e per certi versi audace. Orgoglioso di farne parte, specialmente in relazione a ciò che ha detto Melania G. Mazzucco riguardo alla lingua e al dialetto. In quel momento ho capito di poter essere dentro, fino a un secondo prima non la concepivo come possibilità. Felice anche di essere il più giovane candidato della storia del premio Strega, pare che il primato fosse di Viola Di Grado quando aveva 23 anni, io ne ho 20». Così il giovanissimo autore, che ha sbaragliato scrittori e case editrici di lungo corso.

Carrieri ha scritto un romanzo ambientato a Bari, raccontando la storia di un’amicizia che si basa sulla protezione reciproca. Protagonisti Plinio e Libero, due ragazzi che si conoscono dalle scuole medie e che si uniscono, loro malgrado, per un atto di violenza che li ha riguardati entrambi quando erano giovanissimi. Le loro vite, molto diverse, hanno come sfondo il capoluogo pugliese, descritto, in maniera discordante dall’immagine patinata che possono averne i turisti, come una città afflitta da ambigue manovre politiche e da scandali locali. Una vicenda reale, che può essere la storia di tanti altri e, come ha scritto Valerio Berruti nel proporlo al Premio Strega: «Un libro profondo per le sensazioni che riesce a risvegliare, per l’ironia e il sarcasmo a volte snobistico dei dialoghi ma anche per la speranza che la cultura e le idee possano sempre salvarci. Un elogio alla nostra quotidianità».Motivazione che sposa alla perfezione la dichiarazione di Melania Mazzucco quando ha commentato le scelte assunte dalla giuria: «I titoli candidati all’edizione 2025 del Premio Strega rispecchiano nell’insieme una pluralità di generi e generazioni. Predomina il racconto dell’Io: la cosiddetta autofiction o l’autobiografia vera e propria che ricorre, coi suoi fasti e le sue miserie»

Gli altri finalisti sono: Valerio Aiolli con Portofino blues (Voland); Saba Anglana con La signora Meraviglia (Sellerio Editore); Andrea Bajani, con L’anniversario (Feltrinelli); Deborah Gambetta con Incompletezza. Una storia di Kurt Gödel (Ponte alle Grazie); Wanda Marasco con Di spalle a questo mondo (Neri Pozza); Renato Martinoni con Ricordi di suoni e di luci. Storia di un poeta e della sua follia (Manni); Paolo Nori con Chiudo la porta e urlo (Mondadori); Elisabetta Rasy con Perduto è questo mare (Rizzoli); Michele Ruol con Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa); Nadia Terranova con Quello che so di te (Guanda); Giorgio van Straten, La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri (Laterza).

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