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David di Donatello 2024: pioggia di nomination per i film girati in Puglia

David di Donatello 2024: pioggia di nomination per i film girati in Puglia

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

David di Donatello 2024: pioggia di nomination per i film girati in Puglia

Cinque candidature per «Palazzina Laf» di Michele Riondino e dieci per «Comandante» con Favino. Entrambi ambientati a Taranto

Giovedì 04 Aprile 2024, 06:00

Dietro la 69ma edizione dei David di Donatello c’è una congiuntura tarantina. Sulle 105 nomination agli Oscar tricolori, annunciate ieri dall’Accademia del Cinema, diciassette hanno radici nel capoluogo jonico. A partire dalla storia, con una cospicua parte delle riprese nel rione Tamburi e nella provincia, del film Palazzina Laf, che ha ottenuto 5 candidature. È tripla quella data a Michele Riondino, per il miglior esordio alla regia, il miglior attore protagonista e la miglior sceneggiatura originale scritta assieme a Maurizio Braucci, la penna del David Gomorra.

Le altre nomination per Palazzina Laf vanno a Elio Germano nella cinquina dei migliori attori non protagonisti e a Diodato, già David con Che vita meravigliosa, per la miglior canzone originale «La mia terra». Un brano che l’artista di origini tarantine definisce «importantissimo per me, perché mi ha permesso di affrontare emozioni che mi portavo dentro da anni. È una canzone che porta dentro guerra, destino, amore e speranza». Il commento di Diodato riflette l’anima di Palazzina Laf, che denuncia il caso dei 79 lavoratori mobbizzati alla fine degli anni ‘90 nell’ex Ilva. Nelle pellicola, il vecchio stabilimento Lucchini di Piombino è stato ricreato ad immagine del Siderurgico più inquinante d’Europa, «la cui proprietà, Acciaierie d’Italia, ha cercato di bloccare le riprese del mio film» ha denunciato nei mesi scorsi Riondino, che una nomination ai David di Donatello l’aveva ottenuta la prima volta nel 2017 per la sua interpretazione da protagonista del lavoro sui testimoni di Geova La ragazza del mondo e che con Palazzina Laf ha conquistato già due Ciak d’Oro.

Una prima corsa assoluta ai David (il cui verdetto ci sarà il 3 maggio) è invece per un altro tarantino, Giacomo Abbruzzese, che viene designato come regista della sua opera prima Disco Boy.

La pellicola sui traumi inconsci della guerra, che ha trionfato a Berlino 2023 col miglior contributo artistico a Hélène Louvart e ai Lumiere Awards 2024 per le musiche di Vitalic, ha anche ottenuto un’altra nomination ai David per la miglior produzione. «Per un film non in lingua italiana, uscito in appena una trentina di sale, in mezzo a tanti film di attori-registi, con un network decisamente più importante, è davvero incredibile. Grazie ai votanti, ai miei coraggiosi produttori, a tutto il cast e al mio bistrattato Paese dal quale sono fuggito per ritornare. Era già deciso, ma ne approfitto per dirlo, il mio secondo film sarà in Italia, tra Milano e un po’ di Puglia». Parla così a caldo Abbruzzese, dai cui esordi si cita l’apocalittico corto Fireworks, manco a dirlo, ispirato alla questione Taranto.

Pioggia di nomination (dieci), infine, sul «Comandante», il film di Edoardo De Angelis, sulla storia del militare eroe a capo del sommergibile Comandante Cappellini Salvatore Todaro, interpretato da Pierfrancesco Favino.

La maggior parte delle riprese del film ora in corsa per i David, per otto settimane, sono avvenute all’interno della Marina Militare di Taranto. Qui è stato ricreato in ogni dettaglio e a grandezza naturale il sommergibile Cappellini, lungo 73 metri per 70 tonnellate di acciaio, oltre al coinvolgimento di più di cento professionisti fra ingegneri, costruttori e artigiani.

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