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«Tavola tavola, chiodo chiodo», nel segno di De Filippo la nuova stagione del Crest

 
Redazione online

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«Tavola tavola, chiodo chiodo», nel segno di De Filippo la nuova stagione del Crest

Una immagine di «Boccascena» (Foto Paolo Porto)

Apre domani al TaTà il cartellone di «Periferie»: sul palco lo spettacolo «Boccascena»

Giovedì 03 Marzo 2022, 15:02

15:05

TARANTO - «Tavola tavola, chiodo chiodo» sono le parole incise su una lapide del palcoscenico del San Ferdinando, stele che Eduardo erige a Peppino Mercurio, il suo macchinista per una vita, che tavola dopo tavola, appunto, era stato il costruttore di quello stesso palcoscenico, distrutto nel ’43 dai bombardamenti aerei su Napoli. Parole che suonano come metafora del lavoro del teatro che resta un’arte ed un lavoro da costruire ogni giorno con passione e cura. Il cartellone del Crest di Taranto «Periferie 2022» nasce da qui, dal desiderio di resistere agli spettacoli annullati, alle istituzioni mute, al pubblico televisivo e a tanto altro, continuando a coltivare «chiodo chiodo» la bellezza delle opere necessarie, nate da artisti che lavorano sulla contemporaneità del teatro e dei linguaggi espressivi.

Quasi tutti al debutto tarantino, ossia alla loro prima volta a Taranto, alla casa del Crest, il teatro TaTà. Su questo palco, al rione Tamburi, il Crest propone tra marzo e aprile, cinque spettacoli. Il primo sipario della stagione sarà aperto domani, alle ore 21, da César Brie e Antonio Attisani con Boccascena. Si tratta di un «gioco teatrale» pensato durante il lockdown, quando un vecchio attore e un vecchio professore del teatro hanno deciso di dialogare per raccontarsi il loro eterno desiderio di vita, non senza ironia e disincanto. Un esercizio di amicizia, di fiducia, di confronto e critica del mondo, di accordo e disaccordo. Seguirà, il 19 marzo, la ResExtensa Dance Company con Non tutti sanno che…, da un’idea di Elisa Barucchieri. Un racconto, un viaggio, una scoperta, che porta a visitare i meandri complessi, colorati e inaspettati della creazione artistica: come si arriva a decidere che una cosa vada bene piuttosto che un’altra? Torna, sabato 26 marzo, la Piccola Compagnia Dammacco con Spezzato è il cuore della bellezza, premio Ubu 2021 come migliore nuovo testo italiano. La storia di un cosiddetto triangolo, lui, lei, l’altra e, tramite i frammenti e le immagini di questa storia, offre allo spettatore uno sguardo sull’amore. In scena, Serena Balivo dà corpo e voce alle due donne protagoniste della storia e accanto a lei appare, agita da Erica Galante, la figura muta dell’uomo al centro del triangolo amoroso in uno scenario onirico.
Sarà la volta, domenica 3 aprile, di Maria Cuscunà con È bello vivere liberi!, un progetto di teatro civile per un'attrice, 5 burattini e un pupazzo, ispirato alla biografia di Ondina Peteani prima staffetta partigiana d’Italia deportata ad Auschwitz n. 81.672. Chiude, venerdì 8 aprile, Lino Musella con Tavola tavola, chiodo chiodo…, tratto da appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo. Nato per il desiderio di riscoprire l’Eduardo capocomico, questo «assolo con musica» diventato man mano un inedito ritratto d’artista non solo legato al talento e alla bellezza delle sue opere, ma piuttosto alle sue battaglie donchisciottesche condotte instancabilmente tra poche vittorie e molti fallimenti.

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