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Carta Canta: Monopoli ama la Lama

 
Classe I E Scuola secondaria di primo Grado V.Sofo Primo Istituto Comprensivo V.Intini - Monopoli

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Classe I E Scuola secondaria di primo Grado V.Sofo Primo Istituto Comprensivo V.Intini - Monopoli

Carta Canta: Monopoli ama la Lama

L'articolo della classe I E Scuola secondaria di primo Grado V.Sofo Primo Istituto Comprensivo V.Intini - Monopoli

Mercoledì 26 Aprile 2023, 13:58

Ecco i primi elaborati realizzati dai ragazzi delle scuole pugliesi nell'ambito di «Carta Canta. Ecologia + Economia a Scuola», iniziativa realizzata da Confindustria Bari e BAT, Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Ambito Territoriale di Bari Ufficio III, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, EDIME – Società editrice del Mezzogiorno srl, con il sostegno della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bari e con la collaborazione di 48 edicole del territorio. 

Monopoli ama la Lama
Una città dal cuore verde

«Prego, da questa parte…» dice la guida ai turisti che durante le loro vacanze hanno fatto tappa a Monopoli. Dopo le calette che sembrano piscine naturali, lo stile Barocco della cattedrale, i vicoli suggestivi del borgo antico e un fresco gelato, la guida conduce i turisti nel cuore verde della città: Parco Lama Belvedere.

«Siamo in un solco erosivo scavato dalle acque nel corso di secoli…» spiega a vacanzieri dai variopinti cappellini. «In questo parco è presente vegetazione mediterranea come il lentisco, il biancospino, il rovo, l'asparago, la vitalba, la rosa selvatica, l'edera, la salsapariglia e il timo. Qui vedete ulivi e…» «Da quanto tempo questo luogo è un parco?» «Ci sono dei sentieri numerati?» «Quelle sono grotte naturali?» «I cani possono entrare?» «Le domande sono tante! Calma! Questo luogo non è stato sempre un parco protetto come lo vediamo oggi…» «Da quando lo è?» «Che piante sono quelle?» «Quelle grotte sono naturali?» La vita è dura per la guida turistica; il ragazzo si asciuga la fronte sudata. È su punto di lasciarsi cadere sull’erba sotto un bellissimo carrubo. «Scusi, ma cosa fanno quei ragazzini laggiù?» «È una scolaresca che si diverte facendo un torneo di orienteering… Ragazzi, venite a darmi una mano, questi turisti mi distruggono! Vogliono sapere tutto della Lama…» In pochi minuti un gruppo vociante di ragazzini con zainetto e quadernetto si unisce alla compagnia. «Noi sappiamo tutto della Lama Belvedere! Abbiamo fatto una ricerca a scuola»

«Siamo la 1ͣ E della Scuola V.Sofo…» Un ragazzino con cappellino giallo prende subito la parola: «In passato la Lama era rifugio per persone e animali, era passaggio di greggi, era olive e frantoi, era soprattutto acqua, come testimoniano le cosiddette “fogge”, vere e proprie riserve idriche. Nella nostra Lama è passata la storia dei nostri antenati che avevano un rapporto privilegiato con l’ambiente, erano inseriti in un contesto naturale: ne sfruttavano le risorse e ne seguivano i cicli stagionali» Una ragazzina con le guance rosse continua: «Nel tempo la Lama (che in realtà è la confluenza di due torrenti che si congiungono) è stata inglobata nella città di Monopoli che nel frattempo cresceva e si espandeva. In un certo senso la città ha abbracciato la Lama e ne ha soffocato un tratto che oggi scorre sotterraneo. Ma cosa fa una città che cresce intorno a un solco erosivo come questo? Come convivono le esigenze della città e quelle della natura? Sono le domande che si sono posti alcuni cittadini monopolitani che il 3 dicembre del 1999 si sono riuniti la prima volta per avviare un percorso di valorizzazione della Lama finalizzato alla realizzazione di un parco...»

«Cosa volevano fare?» « “Volevano realizzare un parco che attraversasse la città e che avesse tanti ingressi per permettere alle famiglie, ai ragazzi, ai bambini e gli anziani, di poter godere di quest'oasi naturalistica, proprio al centro della città” ... così ha affermato l’architetto monopolitano che ha guidato l’iniziativa quando l’ho intervistato personalmente» dice con aria di giornalista navigata una ragazzina con la maglietta di Topolino.

«Negli anni quell’idea è diventata realtà e così oggi i monopolitani e i visitatori possono percorrere questi sentieri…» «E ci possono venire anche i cani, ma non devono sporcare» Finalmente i turisti tacciono, bevono succo di frutta e si rilassano. «Grazie dell’aiuto, ragazzi! Divertitevi con il vostro torneo!» «Lo faremo!»

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