Sulla strada del Lecce, domenica, ci sarà Marco Baroni, tecnico del Torino (arbitrerà Mariani di Aprilia). Un ex che nel Salento si è fatto apprezzare prima da calciatore, nel 1987/1988 e nel 1988/1989, e poi da allenatore, nel 2021/2022 e nel 2022/2023. Sia la formazione giallorossa che quella granata giungono al prossimo faccia a faccia dopo una sconfitta dolorosa, sia pure con modalità differenti.
L’undici diretto da Eusebio Di Francesco ha perso male all’Olimpico, contro la Lazio, facendo registrare un netto passo indietro sul piano della prestazione: da una parte ha confermato le difficoltà a creare occasioni da gol e dall’altra ha smarrito quella solidità nella fase di non possesso che aveva evidenziato prima della sosta. Il «Toro», dal canto suo, ha subito una umiliante sconfitta per 5-1 tra le proprie mura, ad opera del Como, facendo andare su tutte le furie i propri supporter.
Se a questo si aggiunge che il Lecce non ha ancora vinto al «Via del Mare», in campionato e che il Torino è dodicesimo in graduatoria, in una posizione anonima che non soddisfa affatto la piazza, è facile comprendere come domenica entrambe le squadre scenderanno in campo con la necessità di imporsi e di mettere in cassaforte l’intera posta in palio.
Così com’è accaduto all’Olimpico il 25 maggio scorso, data nella quale il team all’epoca guidato da Marco Giampaolo ha conquistato la terza salvezza di fila, battendo per 1-0 la Lazio, nel prossimo turno l’undici salentino dovrà chiedere strada all’ex Baroni. L’importanza dei due match non è paragonabile, in quanto la prossima tappa non si preannuncia come un’ultima spiaggia, ma è innegabile che Kialonda Gaspar e compagni siano comunque dinanzi ad uno snodo importante della propria stagione.
Da giocatore, Baroni è approdato al Lecce in serie B, dalla Roma, a 24 anni. Nel torneo cadetto, con il compianto Carletto Mazzone in panchina, si è imposto all’attenzione generale, collezionando 35 presenze, realizzando 3 gol e risultando tra i grandi protagonisti della promozione in massima serie conquistata con il secondo posto. In A, il difensore toscano è stato confermato in rosa ed ha ribadito di essere un pilastro della retroguardia, contribuendo con 33 incontri disputati e 2 reti alla salvezza. Memorabile è rimasto il «centro» firmato contro il Napoli, al «Via del Mare», il 16 ottobre 1988, all’esordio interno stagionale.
Le ottime performance sfoderate in giallorosso gli hanno permesso di accasarsi proprio al sodalizio partenopeo, dove ha vinto lo scudetto nel 1989/1990 e la Supercoppa italiana nel 1990, accanto a Diego Armando Maradona, con Alberto Bigon allenatore e Corrado Ferlaino presidente.
Trentadue anni dopo il suo addio al Lecce da calciatore, Baroni è tornato a lavorare con la società giallorossa, questa volta da trainer, nel 2021/2022. Proprio dal Salento è iniziata l’ascesa che lo ha portato alla Lazio ed oggi al Torino.
Sulla panchina del sodalizio presieduto da Saverio Sticchi Damiani, l’allenatore toscano si è fatto apprezzare per il lavoro svolto, per lo stile misurato che ha sempre avuto e per la gestione dei momenti delicati, supportato sempre dal massimo esponente del club, dal responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino e dal direttore sportivo Stefano Trinchera.
Ha vinto il campionato cadetto, centrando la promozione in A al primo tentativo e poi, nel 2022/2023, ha portato il Lecce alla permanenza, con una giornata d’anticipo, grazie al successo per 1-0 colto a Monza il 28 maggio 2023, al termine di una gara-thrilling: rigore in favore dei brianzoli calciato da Christian Gytkjaer e parato da Wladimiro Falcone all’84’, penalty per i salentini realizzato da Lorenzo Colombo al 101’. Il fotogramma che ritrae Baroni inginocchiato che esulta per il raggiunto traguardo resterà scolpito tra i ricordi recenti più belli della storia della società di via colonnello Costadura.
Le strade del Lecce e dell’allenatore di Firenze si sono poi divise, pare per differenze di vedute sulla durata del rinnovo contrattuale, ma la stima dei dirigenti e dei tifosi nei suoi confronti è rimasta del tutto immutata. Domenica, però, per Antonino Gallo e compagni Baroni sarà un avversario da battere in una sfida che metterà in palio punti preziosi.
Per la prima volta dopo diverse stagioni nelle quali hanno collaborato da primo allenatore e da vice (anche a Lecce), al «Via del Mare» si troveranno di fronte da rivali lo stesso Baroni e Fabrizio Del Rosso, oggi «secondo» di Di Francesco.
Da tecnico, il 62enne fiorentino ha affrontato il team giallorosso da avversario sei volte. Prima dell’avventura da trainer in Salento, sulla panchina della Reggina, in B, ha perso in Calabria per 1-0 ed ha pareggiato a Lecce per 2-2. Dopo avere guidato i giallorossi, invece, con il Verona, ha impattato per 2-2 in Veneto e si è imposto per 1-0 al «Via del Mare», dove è passato per 2-1 con la Lazio, salvo cadere per 1-0 all’Olimpico.
Il suo bilancio da trainer contro i giallorossi è quindi in perfetto equilibrio: 2 successi, 2 sconfitte e 2 nulla di fatto
















