Domenica 14 Settembre 2025 | 16:39

Cesare Bovo, coraggio Lecce: «Dorgu pedina chiave»

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Cesare Bovo, coraggio Lecce: «Dorgu pedina chiave»

Cesare Bovo

Eroe della sfida con l’Inter del maggio 2004 fu il difensore Cesare Bovo, che aveva 21 anni, autore della rete che permise al Lecce di imporsi per 2-1

Venerdì 24 Gennaio 2025, 12:55

12:59

LECCE - Nei 20 match tra Lecce ed Inter disputati sin qui nel Salento (18 di campionato e 2 di Coppa Italia), la formazione giallorossa ha conquistato 3 successi. Il più importante è stato quello centrato il 2 maggio 2004 quando, battendo i nerazzurri per 2-1 ed approfittando della contemporanea sconfitta subita dal Modena in casa del Chievo, la squadra all’epoca allenata da Delio Rossi ottenne la salvezza matematica con due turni d’anticipo rispetto alla conclusione del torneo. Si trattò di una vera e propria impresa, in quanto Ernesto Javier Chevanton e compagni chiusero l’andata a quota 12 ed erano dati per spacciati da tutti gli addetti ai lavori, ma nel ritorno misero in cassaforte 29 punti, archiviando la stagione in decima posizione, con 41 lunghezze.

Eroe della sfida con l’Inter del maggio 2004 fu il difensore Cesare Bovo, che aveva 21 anni, autore della rete che permise al Lecce di imporsi per 2-1, dopo essere passato in svantaggio in virtù di un rigore trasformato da Adriano ed avere pareggiato con Max Tonetto. «È trascorso tanto tempo, ma ricordo la gara come se fosse stata disputata ieri - racconta Bovo, che ha alle spalle una lunga carriera in serie A - Avevo già segnato all’andata, ma il gol era servito a poco perché avevamo perso per 3-1. Nel ritorno, in un “Via del Mare” stracolmo ed incandescente, chiudemmo il cerchio di un campionato memorabile, meritando la permanenza anticipata dopo avere archiviato la fase ascendente del torneo sull’orlo del baratro. Sul piano personale, la rete realizzata fu la classica ciliegina sulla torta, ma la mia gioia fu per il gruppo, uno splendido mix di giovani emergenti e di calciatori esperti, per mister Delio Rossi ed il suo staff, per i dirigenti e per i tifosi».

Domenica, il Lecce riceverà l’Inter: «Sulla carta, si tratta di un incontro impari, del tutto sbilanciato dalla parte dei nerazzurri. Inzaghi dispone di un organico nel cui ambito ogni singolo giocatore può essere considerato titolare, un roster costruito per provare a primeggiare su tutti i fronti. Ma nel calcio non contano i ragionamenti fatti a tavolino. I punti sono legati ai verdetti emessi dal campo e non sempre la vittoria sorride a chi è più forte. Il match del maggio 2004 lo dimostra perché di fronte avevamo elementi del calibro di Cannavaro, Zanetti, Materazzi, Stankovic, Adriano, Cruz. Eppure l’abbiamo spuntata noi». Insomma, Inter favoritissima, ma… «Proprio così, un successo di Lautaro e compagni sarebbe la norma. Simili partite, però, si preparano da sole perché le motivazioni sono al top. A questo si aggiunga che le sfide proibitive sono le uniche che un team che deve lottare per la salvezza può permettersi di affrontare con un pizzico di spensieratezza. Se si gioca contro un top club, una sconfitta fa parte dell’ordine delle cose, quindi ci sono minori pressioni rispetto a quando si deve disputare uno scontro diretto, il cui risultato pesa tremendamente sulla classifica. Il Lecce dovrà dare tutto, con abnegazione, concentrazione, intensità ed applicazione tattica. Poi si vedrà. La cosa che non deve accadere è avere dei rimpianti».

Il complesso allenato da Marco Giampaolo viene dallo scivolone di Cagliari: «Conta la prossima gara. Non quella precedente. Bisogna fare tesoro degli errori, quando si perde, oppure di cosa ha funzionato, quando le cose sono andate bene. Ma il match passato in archivio fa parte del passato. Lo stop rimediato in Sardegna dovrà essere uno stimolo ulteriore a farsi apprezzare». Il “Via del Mare” si avvia ad essere gremito in ogni ordine di posto: «Il calore dei tifosi dà una marcia in più al Lecce, moltiplica le energie dei calciatori. Il fatto di avare di fronte una big gasa anche i supporter. I giallorossi potranno contare su una grande spinta». L’Inter è reduce dalla partita vinta in Champions League sul terreno dello Sparta Praga. A volte le formazioni che si sono cimentate in coppa accusano qualche impaccio in campionato: «Non penso che i nerazzurri possano accusare cali sul piano fisico. Magari ci potrebbe essere un pizzico di stanchezza mentale, per i continui spostamenti. Ma Inzaghi ha ampia possibilità di scelta su chi schierare e chiunque manderà in campo sarà un “cliente” ostico per il Lecce».

In questi giorni, tiene banco la decisione del presidente Saverio Sticchi Damiani e del responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino di non cedere Patrick Dorgu al Manchester United per 35 milioni di euro. La società di via colonnello Costadura non ha voluto privare la squadra di uno dei suoi punti di forza, onde inseguire con forza una storica terza permanenza di fila in massima serie. «Giù il cappello dinanzi a questa scelta - afferma Bovo - Non ho seguito con attenzione la vicenda, ma è la dimostrazione di quanto la proprietà tenga al risultato sportivo. Accade di rado che un sodalizio di provincia rinunci ad una simile plusvalenza per tenere un calciatore che è centrale nel progetto dell’allenatore. Si tratta anche della conferma del fatto che quello salentino è un club sano, altrimenti sarebbe stato costretto a fare partire il ragazzo».

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