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Alberto Bergossi, ex attaccante biancorosso nel Bari anni Ottanta: «Vai Bari, così mi piaci»

 
pierpaolo paterno

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pierpaolo paterno

Alberto Bergossi, ex attaccante biancorosso nel Bari anni Ottanta: «Vai Bari, così mi piaci»

Il gran gol realizzato da Bergossi al «Della Vittoria» nel derby contro il Lecce giocato nella stagione 84-85

«I biancorossi stanno acquisendo la dimensione giusta. La mancanza di Falletti si fa sentire, è calciatore che fa la differenza e fa giocare meglio gli altri.»

Giovedì 14 Novembre 2024, 13:02

BARI - Tra la vittoria di domenica scorsa a Salerno ed il prossimo impegno del 24 novembre al San Nicola contro il Cittadella, l’intermezzo del Bari si colloca nella pausa dal campionato per un prossimo fine settimana di riposo. Tempo utile per ricaricare le energie, tirare le somme dopo le prime tredici giornate e recuperare gli elementi fermatisi nelle scorse settimane per vari acciacchi muscolari. Tra questi, il difensore Emmanuele Matino ed il fantasista Cesar Falletti. Sul centrocampista uruguaiano si ripongono molte delle aspettative del tecnico, dello spogliatoio e della piazza. L’innesto della fantasia e della qualità tecnica in mezzo al campo tornerà proficua per completare il processo di definizione tattica che - come nell’ultima sfida all’Arechi - è coincisa con l’impiego contemporaneo di due attaccanti. La coppia Lasagna-Novakovich consente al Bari di sfruttare al meglio il potenziale offensivo. Esito confermato dal dato oggettivo che entrambi siano andati a segno nella partita in Campania.

Un particolare da non tralasciare, insieme alla efficacia sempre più tangibile delle prestazioni convincenti del pacchetto arretrato per lo più relativo alle prestazioni all’altezza del portiere Boris Radunovic. Tante caratteristiche culminate con l’undicesimo risultato utile consecutivo. Tassello sul quale in molti si sono concentrati nelle ultime ore. Il Bari di Moreno Longo ha, infatti, superato quello di Michele Mignani che nella stagione 2022/23 infilò uno dietro l’altro ben dieci risultati positivi. Nel mirino ora c’è il record delle sedici partite di fila senza sconfitte messo a segno dal Bari di Antonio Conte nell’anno 2008/09 che culminò con la promozione in A. Tanti argomenti di discussione messi sul tappeto insieme ad Alberto Bergossi, ex attaccante biancorosso nel Bari anni Ottanta e, oggi, procuratore di giocatori.

Bergossi, che idea si è fatto della squadra di Longo dopo tredici giornate?

«Non ho visto per intero la partita di Salerno come avvenuto, invece, per quella precedente contro la Reggiana. Il Bari mi dà l’idea di una squadra che sta acquisendo la sua dimensione. All’inizio, cambiando allenatore e giocatori, si faceva un po’ fatica davanti. Mi sembra che adesso la situazione si sia sbloccata. La mancanza di Falletti si fa sentire. È un giocatore che in B e nella squadra fa la differenza. Se lui sta bene, fa giocare meglio tutti. Può infiammare la gente e creare spesso la superiorità numerica. Spero stia meglio il prima possibile».

La soluzione a due punte è quella che paga di più?

«In B senz’altro. Una squadra come il Bari, in casa deve fare la partita e giocare sempre nella metà campo avversaria. Come mentalità, anche fuori, bisognerebbe giocare con due attaccanti. In serie B bisogna cercare di non prendere gol, ma la priorità è farne uno più degli altri puntando sempre al massimo. Contro la Salernitana, ho visto un Novakovich svelto e intraprendente rispetto alle scorse volte. Sono anche arrivati i cross dagli esterni Dorval e Oliveri. E Lasagna, che ha una bella gamba, ha avuto anche diverso spazio».

Il successo di Salerno ha interrotto una lunghissima serie di pareggi.

«Secondo la mia esperienza, anche come osservatore, insisto nel sottolineare che in cadetteria bisogna cercare di vincere le partite anziché pareggiarle. Con i tre punti puoi davvero fare grossi balzi in avanti in classifica. Bisogna avere una certa mentalità e comportarsi da squadra. Da questo punto di vista, vedo che il Bari ultimamente è molto migliorato. C’è grande compattezza in difesa. Il centrocampo è robusto. E, ripeto, col rientro di Falletti gli ingranaggi potranno solo migliorare».

La simbiosi tra Longo e lo spogliatoio può diventare il vero punto di forza:

«Longo è stato bravo a creare un bel clima nel gruppo. In città persiste purtroppo la contestazione alla società. Credo, però, che con l’aiuto del pubblico, numeroso sia al San Nicola che in trasferta, Longo e la squadra possano solo trarne giovamento. Il mister ha ricreato quell’ambiente positivo che può portare lontano. Vedi i cinquemila di Salerno. Ora bisogna continuare a vincere. Battere per esempio il Cittadella alla ripresa. Temo che le primissime posizioni siano difficilmente raggiungibili. Sono indietro Cremonese e Sampdoria, entrambe sulla carta superiori al Bari. Anche se in B non si sa mai. Il Bari non sarebbe una sorpresa per blasone. Però, ha qualcosa in meno delle altre. Poi, se a gennaio arrivassero almeno un paio di tasselli importanti si potrebbe ambire a giocarsela tra le prime sei, sette del campionato. E, quindi, cercare di fare il colpaccio».

Il campionato di B si decide a marzo. Troppo presto per bilanci azzardati.

«Si, è vero. Molto dipende da come ci arrivi e, soprattutto, dalle motivazioni e dagli accorgimenti tecnici che la società vorrà adottare in corso d’opera».

Ora la sosta. Un bene o un male per un Bari sulle ali dell’entusiasmo?

«Sarebbe stato preferibile giocare subito dopo la bella vittoria a Salerno. In ogni caso, parliamo di professionisti ed una settimana di pausa non inficia nulla. Non cambia niente».

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